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I confini personali sono i limiti chiari che stabiliamo nelle relazioni con gli altri per tutelare noi stesse. Sono quei paletti che mettiamo per non farci invadere dalle continue richieste e pretese di chi ci circonda e preservare la nostra autenticità, felicità ed energia. Stabilire confini personali sani è fondamentale per proteggere il nostro benessere fisico, mentale ed emotivo.
Cosa sono i confini personali?
I confini personali rappresentano linee di demarcazione invisibili che stabiliamo per noi stesse nelle relazioni con gli altri. Definiscono ciò che ci fa sentire al sicuro e rispettate, delineando quali cose ci sentiamo a nostro agio nell’accettare, condividere, permettere.
I confini possono riguardare il nostro spazio fisico, le emozioni, il tempo, le nostre opinioni personali, i pensieri, i nostri fatti privati, i nostri propositi, ecc. Esprimere in modo chiaro ed assertivo i nostri confini agli altri ci consente di proteggere noi stesse, i nostri valori, i nostri bisogni e ciò che è veramente importante per noi.
I confini personali sani sono flessibili. Cambiano in funzione del contesto, della situazione e delle persone coinvolte. Attraverso l’intuito, l’ascolto di noi stesse e l’allineamento con il nostro Sé superiore possiamo stabilire dove, quando e con chi occorre mettere maggiori paletti. Le scelte fatte da questo livello di consapevolezza non potranno mai essere sbagliate, né faranno del male a noi stesse o agli altri.
Perché è importante stabilire confini personali
I confini personali ci aiutano a preservare la nostra autenticità, a evitare di essere assorbite o manipolate dagli altri per permetterci di stabilire relazioni più equilibrate, vere e significative. Ci aiutano a definire limiti sul nostro tempo, energie e risorse, per evitare di essere sopraffatte da troppi impegni o da responsabilità non nostre. Ci danno la forza per affrontare situazioni difficili, evitando di rimanere intrappolate in dinamiche tossiche.
Senza confini adeguati, possiamo sentirci sopraffatte, intrappolate, frustrate, arrabbiate, sfruttate, stressate e senza controllo sulla nostra vita. Tuttavia, provare queste emozioni che ci danno fastidio, che ci fanno sentire a disagio è un fantastico campanello d’allarme che ci segnala che i nostri confini personali sono stati superati. E che è necessario correre ai ripari per preservarci.
Qui di seguito alcuni segnali che possono aiutarci a prendere consapevolezza se i nostri confini personali sono compromessi.
Segnali di confini poco sani
- Sensazione di sentirsi invase dagli altri, non rispettate.
- Difficoltà nel dire “no”.
- Difficoltà ad accettare critiche e i “no” dagli altri.
- Difficoltà nel dire quello che pensiamo.
- Difficoltà nell’affermare ciò di cui abbiamo bisogno.
- Paura di essere giudicate.
- Paura di essere rifiutate.
- Voler piacere a tutti.
- Sentirsi in colpa quando si stabiliscono limiti e regole.
- Sentirsi in difetto se si lascia qualcosa o qualcuno indietro.
- Difficoltà a far rispettare il proprio tempo e spazio.
- Pensare di non meritare amore e rispetto.
- Farsi facilmente influenzare dagli altri, dalle loro idee e opinioni.
I confini poco sani possono anche manifestarsi nell’accettare abusi o relazioni tossiche. Perché, quando i confini vengono aperti, si permette a chiunque di entrare e di fare quello che vuole.
I 4 tipi di confini personali
Secondo la studiosa americana Nina Brown esistono 4 differenti tipologie di confini adottati da ciascuna persona per definire il suo spazio e relazionarsi con gli altri.
Deboli
Quando siamo facilmente influenzabili e manipolabili dagli altri e permettiamo a chiunque di entrare senza nemmeno accorgercene, abbiamo confini deboli. In questa situazione sovraccaricarci di obblighi e responsabilità altrui è all’ordine del giorno e possiamo arrivare persino a considerare normale che siano gli altri a decidere per noi. Qui, il rischio di perdere chi siamo, la nostra identità è assai probabile.
Rigidi
Se siamo sempre diffidenti, sospettose ed evitiamo ogni forma di contatto emotivo o fisico con gli altri, abbiamo confini rigidi che ci portano a chiuderci come forma di difesa. In questa situazione si è inflessibili, rigorose e per nulla empatiche verso le altrui necessità. Spesso è a causa di esperienze passate di abusi che portano a isolarsi piuttosto che correre il rischio di nuove invasioni.
Morbidi
Quando siamo perennemente incerte sulle scelte da compiere, su cosa accettare e cosa no, abbiamo confini morbidi che rappresentano una via di mezzo tra i deboli e i rigidi.
Sani, flessibili
Abbiamo confini sani, flessibili quando scegliamo cosa accettare e cosa rifiutare, le persone da frequentare, non cediamo alle manipolazioni e non ci lasciamo sfruttare. Siamo capaci di stabilire relazioni equilibrate, abbiamo chiari i nostri valori e responsabilità, siamo disposte a scendere a compromessi quando è il caso ma anche a mettere dei paletti di fronte a richieste eccessive. I nostri spazi vengono ridefiniti continuamente. Esprimiamo la nostra opinione quando opportuno e diamo consigli quando richiesti. Adottare questo tipo di confini richiede tanta autostima, fiducia in se stesse e il saper gestire le proprie emozioni, senza farsi carico di quelle degli altri. Inoltre, non si è vincolate all’approvazione altrui.
Io avevo confini deboli e ho sviluppato confini sani.
Avere chiari quali sono i propri confini è il primo passo
Avere chiari quali sono i nostri confini è il primo passo per poterli difendere. Ognuno ha i propri e possono cambiare nel tempo. Inoltre, non sempre si applica lo stesso tipo di confine in ogni ambito della propria vita. Potremmo, per esempio, avere confini deboli in famiglia e nelle relazioni di coppia (fino a cadere nella dipendenza affettiva), e confini flessibili sul lavoro.
Alcuni esempi di confini personali:
- Scegliere chi frequentare in base alle nostre idee, ideali, valori, credenze, stile di vita, desideri, ecc.
- Definire quali comportamenti e atteggiamenti sono accettabili nelle nostre relazioni. Potremmo, per esempio, stabilire il confine di non tollerare abusi verbali o fisici, e considerare non negoziabile il rispetto reciproco.
- Stabilire quando e quanto siamo disposte a condividere con gli altri, a livello fisico, mentale, emotivo, materiale, spirituale.
- Stabilire dei momenti nella giornata o nella settimana in cui abbiamo bisogno di spazio e tempo per noi stesse, senza distrazioni o interruzioni.
- Riconoscere quando siamo emotivamente sopraffatte e darci il permesso di prendere del tempo per gestire le nostre emozioni in modo sano.
- Riconoscere quando abbiamo bisogno di dire di no alle richieste degli altri se ciò mette a rischio il nostro benessere fisico ed emotivo.
- Impostare dei limiti riguardo al numero di ore che dedichiamo al lavoro, ai clienti, a impegni extra lavorativi per evitare il burnout.
- Limitare il tempo trascorso sui social media e stabilire quali tipi di contenuti o interazioni sono fuori dai nostri confini personali. Stessa cosa vale per le newsletter a cui si sceglie di iscriversi.
Il corpo avvisa quando i confini personali non vengono rispettati
La chiave per avere chiari quali sono i nostri confini è ascoltarci. Ascoltare il nostro corpo, infatti, ci permette di sentire quali sensazioni proviamo dentro di noi quando non mettiamo confini e ci lasciamo invadere. Sono piacevoli? Sono spiacevoli? Iniziamo a farci caso.
Potremmo irrigidirci, provare una stretta allo stomaco, sentire il respiro tagliato, percepire un fastidio o un senso di soffocamento, provare una sensazione di agitazione interiore. Potremmo provare rabbia, ansia, tristezza, senso di oppressione. E sentirci spinte a portare avanti le braccia come per bloccare quell’invasione.
Come difendere i confini personali
Difendere i nostri confini personali è un atto d’amore e di rispetto verso noi stesse che consente di salvaguardarci, di preservare la nostra energia e mantenere uno spazio sicuro intorno a noi, per non essere invase dagli altri, dalle loro pretese e dal mondo esterno. Ed è una nostra responsabilità tracciarli e farli rispettare.
Se abbiamo paura di farlo perché temiamo di essere giudicate, rifiutate o abbandonate, allora sarà necessario rafforzare la nostra autostima e la fiducia in noi stesse, affinché non siano più il motivo che ci fa desistere dal difenderli e dall’allontanare le persone malsane per noi.
Ecco, allora, alcuni spunti da cui partire per imparare a difenderli. Sono frutto della mia esperienza personale, professionale e del continuo lavoro su di me.
1. Sii assertiva
Essere assertiva significa comunicare i tuoi bisogni e desideri in modo chiaro, diretto e rispettoso. Quindi, prenditi del tempo per riflettere su quali sono i tuoi bisogni e desideri e identifica gli ambiti in cui potrebbe servirti stabilire confini più chiari. Dopodiché comunicalo ai diretti interessati usando frasi del tipo:
- «Mi dispiace, ma non posso soddisfare questa richiesta al momento».
- «Mi dispiace, ma adesso sono occupata».
- «È una questione che mi riguarda in prima persona e vorrei decidere io».
- «Ho questa cosa da fare e non vorrei essere disturbata».
- «Mi sento a disagio quando…».
- «Ho bisogno di…».
2. Inizia da piccoli “no”
Se rinunci al diritto di dire no, non potrai mai pronunciare un sì pienamente sincero. Decidi quando dire sì a persone, esperienze e idee e allo stesso tempo crea confini personali e proteggiti dicendo no. Puoi iniziare da piccoli “no”. Quelli che non ti fanno sentire troppo scomoda ma che ti svoltano la giornata. E poi, un passetto dopo l’altro, alzare il tiro. Senza dimenticare che ogni volta che dici “no” agli altri, stai dicendo “sì” a te stessa.
Lo so, ti hanno insegnato che è tuo dovere stare dietro alle richieste di tutti. Che è quello il tuo ruolo, che è da sempre così. E tu non hai mai messo in discussione questa regola. Perché la brava bambina non lo fa.
La brava bambina obbedisce e si mette da parte. Non si concede ciò di cui a bisogno, ciò che desidera. Così finisci per dedicarti sempre meno spazio, sempre meno tempo.
Una gabbia dalle sbarre invisibili che ti sta facendo perdere di vista te stessa. Che ti fa sentire stressata, frustrata, triste e piena di rancore. Ecco perché rimetterti al centro iniziando a dire piccoli “no” quando è il caso, ti aiuta a fare un passo avanti verso te stessa per ristabilire i tuoi sani confini personali.
Se desideri rafforzare la sicurezza e la fiducia in te stessa per iniziare a dire quei piccoli “no” puoi aiutarti con la mia pratica in regalo “12 minuti per te”.
3. Impara a gestire le reazioni degli altri
Quando affermi i tuoi confini personali potresti trovarti di fronte persone che faticano ad accettare la tua nuova posizione. È assolutamente normale. Stai rompendo un equilibrio che è funzionale per loro. Se hai abituato gli altri a essere sempre disponibile e a disposizione, quando non lo sei più e inizi a farti valere faranno fatica ad accettare la nuova te che mette dei confini. Perché questo per loro significa uscire dalla loro zona comoda.
E, facilmente, cercheranno di farti sentire in colpa, di farti sentire una brutta persona. Alimentando convinzioni quali:
- Se dico di no sono egoista.
- Se non mi sacrifico per altri non sono una persona per bene.
- Pensare prima a me stessa è da cattiva ed è sbagliato.
- Per andar bene agli altri è meglio se metto da parte ciò che voglio.
Non cedere solo perché qualcuno insiste o cerca di convincerti a cambiare idea. Resta salda lì dove sei, se senti di essere nel giusto. Dai loro il tempo di abituarsi alla nuova situazione. Si stabilirà un nuovo equilibrio più funzionale per te.
4. Non lasciarti agganciare dalle loro aspettative
Se continui a fare ciò che gli altri si aspettano da te, continuerai a non ascoltare i tuoi bisogni, desideri, sogni e a sacrificare il tuo tempo e la tua felicità. Imparare a stabilire confini personali chiari e rispettosi di te stessa significa non farti agganciare dalla paura di deludere e di essere giudicata negativamente. Ricordati che fare di tutto per soddisfare le aspettative degli altri non ti rende immune dal loro giudizio né dalla possibilità di deluderli e di essere comunque disapprovata. Abbi dunque il coraggio di prendere il giudizio altrui e farne un bel falò, se questo significa riprendere il controllo della tua vita. E rinunciare a fare tutti contenti, se questo significa scontentare te stessa.
5. Definisci qual è il tuo abbastanza
Definire qual è il tuo abbastanza, il limite oltre il quale non è giusto per te andare perché poi diventa troppo, ti aiuta a non sentirti fagocitata dalle richieste di tutti. Rifletti su ciò che è veramente importante per te, quali sono i tuoi valori e quali sono le tue esigenze. Questa consapevolezza ti aiuterà a stabilire confini coerenti con la tua autenticità.
Il tal senso il corpo ti viene in aiuto. Ascoltati. Coltiva intenzionalmente la domanda: «Che sensazione mi dà questa scelta?». E poi mettiti in ascolto. Questo ti permetterà di sentire quando è opportuno rafforzare i tuoi confini personali per proteggerti.
Ridefinire i propri confini
Attraverso un percorso di crescita personale è possibile ridefinire i propri sani confini per affrontare la vita con maggiore sicurezza ed equilibrio. Si intraprende un viaggio trasformativo alla riscoperta del proprio valore e della fiducia in se stesse, dove ridisegnare i propri confini personali diventa un prezioso strumento di amore e rispetto verso di sé.
Concludo l’articolo con una domanda: «Cosa ti impedisce di dire “no” quando senti che i tuoi confini stanno per essere invasi?».
Ti leggo con gioia nei commenti.