Contenuti della pagina
La dipendenza affettiva (Love Addiction) indica una condizione in cui la paura di restare soli, di non essere degni d’amore, di essere ignorati o abbandonati, porta a vivere relazioni distruttive. Relazioni nelle quali ci si attacca morbosamente a qualcuno che si ritiene indispensabile per la propria vita.
Cosa significa dipendenza affettiva
La dipendenza affettiva, così come qualunque altra forma di dipendenza (lavoro, sesso, alcol, droghe, cibo, gioco, sport, soldi, shopping, farmaci, terapeuti, ecc.), porta chi ne soffre a non essere più in grado di governare se stesso, ma a essere dominato, sottomesso, diretto da qualcosa che si trova al di fuori di lui.
Nel caso della dipendenza affettiva questo qualcosa è una persona. Più spesso è il partner dal quale si dipende emotivamente, ma può anche essere un amico, un figlio, un genitore. In questo articolo farò riferimento alla dipendenza affettiva dal partner.
Quello che succede è che questa persona, il partner in questo caso, viene messa su un piedistallo dal quale ci si rifiuta di farla scendere. E, allora, si arriva a giustificare qualunque cosa: malumori, cattivo carattere, indifferenza, raggiri, tradimenti, violenze, ecc., e questo porta, in pratica, a tenere in piedi un rapporto centrato sulla manipolazione e sul controllo, piuttosto che sull’amore e sul rispetto.
La dipendenza affettiva è donna
Come afferma la psicoterapeuta americana Robin Norwood, la dipendenza affettiva è un fenomeno soprattutto femminile. Non che gli uomini non ne soffrano, ma noi donne, per ragioni storiche, siamo più portate a pensare male di noi stesse.
Poiché di noi stesse pensiamo tutto il male possibile, vogliamo un uomo che ci faccia sentire migliori. Poiché non riusciamo ad amare noi stesse, abbiamo bisogno di lui per convincerci di essere amabili.
Robin Norwood
Io sono stata a lungo una dipendente affettiva. Non sono morta d’amore ma ci sono andata vicina. I lunghi anni in cui sono stata letteralmente in balia di uomini carnefici e dei loro giochetti manipolatori, mi hanno però permesso di capire molto sui meccanismi alla base della dipendenza affettiva e di quali passi fare per uscirne.
Cause della dipendenza affettiva
Perché si diventa dipendenti affettive?
Quasi sempre, all’origine di una dipendenza affettiva c’è un trauma infantile. Le donne che diventano affettivamente dipendenti è molto probabile che da piccole abbiano ricevuto il messaggio di non essere degne d’amore né di attenzioni, oppure che i loro bisogni non erano importanti.
Così, una bambina abusata, trascurata o abbandonata dal padre, tenderà da grande a trovare uomini abusanti che la trascurano e la abbandonano, dando il via a un circolo vizioso di relazioni tossiche che le tolgono tutto, in primis la sua dignità.
Schiave di un’illusione
La mancanza di amore per noi stesse, una bassa autostima, il non credere nel nostro valore, nelle nostre capacità, portano noi donne a infilarci in rapporti dove, in cambio di rassicurazioni affettive, accettiamo qualsiasi cosa dall’uomo che abbiamo scelto. Gli facciamo da serva, da infermiera, da madre, da sorella, da amante, da confidente, da assistente, da consolatrice, da terapista. Diventiamo dipendenti dal giudizio di lui, dal suo amore, dai suoi capricci, dalle sue lune (e quando ce l’ha storta si salvi chi può), dalle sue attenzioni, dalla sua approvazione.
Questo ci porta gradualmente a perdere la nostra identità e la nostra capacità critica, poiché soddisfare i bisogni e i desideri di lui, assecondare il suo egoismo, assumerci le sue responsabilità, diventa per noi una sorta di missione: è solo attraverso la cura del partner, l’aiuto che gli offriamo, che ci illudiamo di riuscire a soddisfare il nostro bisogno di amore e riconoscimento.
Offriamo amore e attenzioni con la speranza di essere ricambiate. E non è certo così che ce la faremo, ma iniziando ad amare abbastanza noi stesse da non volere più stare male.
Dipendenza affettiva: come riconoscerla
La dipendenza affettiva fa soffrire tantissimo e nessuna di noi ci inciampa per caso. Tralasciando situazioni patologiche imputabili a disturbi della personalità (borderline, narcisistica, dipendente), ci sono però caratteristiche e comportamenti tipici che possono aiutarci e aiutarti a capire se sei entrata in questa spirale di dolore.
Eccone alcuni:
- Sei ossessionata da lui e investi su di lui tutte le tue energie: gli stai addosso, gli corri dietro, lo tempesti di telefonate, messaggi, email
- Hai bisogno di continue rassicurazioni e questo ti porta a prodigarti oltremodo nei suoi confronti, non badi a spese per aiutarlo e sei pronta a tutto
- Sei a sua disposizione e sottostai alle sue richieste (di qualunque tipo) nella speranza di ottenere la sua benevolenza
- Hai un bisogno disperato di controllare lui e la vostra relazione, la paura di perderlo, l’eventualità che possa abbandonarti, ti domina e ti induce a fare di tutto per cercare di compiacerlo, anche quando questo agire si ritorce contro di te
- Sei convinta che se lui non ti ama e/o non ti dà attenzioni è perché hai fatto qualcosa di sbagliato o non hai fatto abbastanza
- Sei disposta ad assumerti le sue responsabilità, anche quando questo significa umiliarti e mancarti di rispetto
- Sei disposta ad aspettare nella speranza (illusoria) che lui cambi e continui a sforzarti di piacergli
- Annulli te stessa e non ascolti i tuoi bisogni
- Il tuo amor proprio e la tua autostima sono pericolosamente bassi: nel profondo di te stessa sei convinta di non meritare di essere felice. Anzi, consideri la felicità un qualcosa che ti devi guadagnare
- In alcuni casi, puoi essere tu a importi sul tuo partner, esercitando un controllo molto attivo attraverso la gelosia, la minaccia, la svalutazione, la pretesa, l’invadenza, la colpevolizzazione.
Le dinamiche di coppia
Nella dipendenza affettiva noi donne siamo sempre inconsapevolmente attratte da un certo tipo di partner. Questo accade perché, anche se non ce ne rendiamo conto, il suo sentire si accorda perfettamente al nostro. Lo “sentiamo a pelle”, risuoniamo con lui. È la persona perfetta per risvegliare in noi quei sentimenti di sofferenza e abbandono che abbiamo vissuto quando eravamo bambine.
Le radici della dipendenza affettiva sono dunque antiche e la nostra scelta è inconscia, ma non è casuale. C’è una sorta di alchimia che esplode tra noi e la persona che ci attrae ed è questa alchimia che guida i nostri passi. Come in una danza. Siamo alla ricerca del partner perfetto con cui eseguire quei passi che ci sono familiari, quelli che avevamo imparato a quel tempo.
Il rapporto di dipendenza è un tango che si balla in due.
Franco Nanetti
Recitiamo sempre lo stesso copione
Questo fa sì che se siamo dedite al sacrificio saremo sedotte da partner egoisti e problematici, se ci poniamo come vittime ci uniremo ai carnefici, se ci sentiamo a nostro agio nell’insicurezza saremo attratte da quelli sfuggenti e non disponibili, se siamo cresciute in solitudine ricercheremo uomini evitanti e indifferenti, se abbiamo bisogno di qualcuno di cui avere cura calamiteremo l’attenzione di partner che cercano una donna che sia responsabile per loro.
I giochi del non amore
È la nostra convinzione (spesso inconscia) di non meritare di essere amate per quello che siamo e la nostra incapacità di amare noi stesse che ci fa cadere tra le braccia di partner emotivamente non disponibili, i quali non fanno altro che confermare l’immagine negativa che abbiamo di noi.
E questo ci porta a fare di tutto per dimostrare di essere amabili, spesso dimenticando totalmente la responsabilità che abbiamo verso noi stesse. Ci spinge a sacrificarci per lui, a darci da fare per compiacerlo, a comportarci in modo seduttivo per attirare la sua attenzione, a dedicarci al suo benessere invece di occuparci di noi stesse, e così via.
Ciò che guida il nostro agire è l’illusione di riuscire a cambiare il nostro partner per trasformarlo nella persona calda, affettuosa e premurosa che vorremmo che fosse. Ma è, appunto, un’illusione.
Pensavo fosse amore invece era un calesse
Quando viviamo in una dinamica di dipendenza affettiva, spesso confondiamo l’amore con altri tipi di sentimenti. Siamo talmente abituate alla sofferenza e ai comportamenti negativi da non renderci conto di quale sia la dinamica di un rapporto sano e soddisfacente.
La mia esperienza sul campo mi ha portata a identificare alcune delle caratteristiche di quello che per me, in un rapporto di coppia, non è sinonimo di amore autentico e profondo ma di altro:
- Pensare che amare davvero significhi soffrire
- Provare ansia, paura e dolore
- Dare tutte se stesse senza chiedere nulla in cambio
- Avere pochi riguardi per la propria integrità personale
- Essere troppo disponibili e sacrificarsi per il partner
- Concedersi senza riserve
- Assumersi quasi totalmente responsabilità e colpe
- Considerare la passione e l’accordo sessuale perfetto un segnale di vero amore.
La domanda che a questo punto può sorgere spontanea è: «Liberarsi dalla dipendenza affettiva è possibile? Come?».
Guarire dalla dipendenza affettiva
La chiave per guarire dalla dipendenza affettiva è imparare a vivere in modo sano, sereno e soddisfacente senza dipendere da un’altra persona per la nostra felicità. Questo, talvolta, può significare chiedere aiuto a un professionista. Non sempre possiamo farcela da sole e non c’è nulla di male nell’ammetterlo.
Liberarsi dalla dipendenza affettiva ci permette di riprendere in mano la nostra vita. E ci sono molte buone ragioni per farlo. La nostra realizzazione non può dipendere dal fatto che l’altro ci ami.
È bello pensare di non sentirsi più obbligate a risolvere i problemi dell’altro e non sentirsi in colpa ogni volta che rivendichiamo i nostri diritti. È bello liberarsi dall’incubo che senza l’altro non possiamo vivere e dal tormento che se l’altro non ci appartiene, ci tradisce, ci sfugge o ci abbandona siamo disperate. È bello pensare di poter ridere e scherzare in libertà ed essere amate con dolcezza e tenerezza.
Sono stata una dipendente affettiva per molto tempo e ne sono uscita. Come ho fatto? Ho lavorato profondamente su di me per darmi nuove possibilità. C’è voluto tempo, tanto tempo. La dipendenza affettiva non è qualcosa che si risolve dalla sera alla mattina, ci vuole impegno. È necessario andare fino in fondo alle proprie paure, sfidare ciò che più temiamo, altrimenti saremo sempre ricattabili.
Come fare, dunque, a liberarsi da questa maledizione?
Dipendenza affettiva: come uscirne
Il percorso di guarigione non può essere uguale per tutte. Ognuna di noi è unica, come unica è la sua storia. Io non so di cosa hai bisogno tu e cosa può funzionare meglio per te. Puoi, però, iniziare a sperimentare quello che ha funzionato per me.
Datti il permesso di sentire le tue emozioni
Lo so, fanno male e possono essere spaventose. Eppure, continuare a negare la tua sofferenza, ignorare i tuoi sentimenti, non ti aiuterà a uscire dalla dipendenza affettiva. Permettiti, invece, di guardare dentro di te e scoprire la profondità di quelle emozioni e comprendere quali sono i bisogni e le convinzioni che esse nascondono. Se non le affronti non potrai liberarti dalla dipendenza affettiva.
Lavorare sulle tue emozioni ti permetterà, invece, di migliorare il rapporto che hai con te stessa (anziché continuare a fuggire dimenticandoti di te) e di evitare che le tue relazioni affettive continuino a essere un riflesso di queste emozioni represse che covano sotto la cenere.
Impara ad accettare la realtà per quello che è
Nella dipendenza affettiva si ha spesso la pretesa di cambiare la realtà, di manipolare cose e persone per trasformarle in ciò che noi vorremmo che fossero. Come se da quel cambiamento dipendesse la nostra felicità. Be’, sappi che non è così. La fonte della tua felicità è e sarà sempre dentro di te. Nel momento in cui la poni nelle mani di un’altra persona stai, di fatto, negando le tue capacità e stai delegando il tuo potere all’esterno.
Lui ti mente e tu gli credi, perché hai un gran bisogno di credergli. Cerchi di farlo apparire migliore di quello che è e fai fatica ad accettare che i suoi problemi riguardano lui, non te. Perché lo fai? Per evitare la responsabilità di cambiare in meglio la tua vita?
Inizia a esercitare il tuo potere personale per cambiare te stessa, usa le tue energie per prenderti cura di te, sviluppare i tuoi interessi e realizzarti, anziché concentrare tutti i tuoi sforzi per cambiare una realtà che non puoi cambiare. Fare questo ti renderà libera. Promesso.
Ricomincia da te
Ritrova te stessa, riconosci chi sei e accettati. Impara a credere in te, a riconoscere il tuo valore, recupera la tua autonomia e coltiva l’amor proprio. Se l’altro ti vuole diversa, ti minaccia, teme la tua libertà, allora non ti ama. Se non ti lascia libera di essere te stessa, allora non ti ama. Però, tu non puoi obbligare l’altro ad accettarti e amarti, è una sua scelta. Perciò liberati dal bisogno di approvazione. Se il partner non ti accetta per come sei, tu non puoi calare le braghe e fare di tutto perché lo faccia, perché questo non è sano per te, perché questo significa tradire te stessa.
Se, per amore dell’altro, non riesci più ad amare te stessa, è indispensabile che tu interrompa subito questo circolo vizioso, iniziando a riconoscere e ascoltare i tuoi bisogni, a riconoscere e difendere i tuoi diritti, anche quello di dire NO. Stabilisci dei sani confini e difendili. È importante che tu ti renda conto che meriti una vita migliore. Quando le cose vanno male, sacrificarti a oltranza non serve. Non svalutarti, non buttarti via, rispettati. Lascia andare la presa e ricomincia da te.
Inizia un percorso di crescita personale
Io sono una fautrice del lavoro su di sé, per me è stata la svolta per uscire dalla dipendenza affettiva. Quello che ho potuto toccare con mano in tutti questi anni è che lavorare su di noi ci porta in posti in cui non arriveremmo facilmente, o non arriveremmo proprio, se non lo facessimo. Questo è uno dei motivi che mi fanno amare così tanto il lavoro che svolgo nell’accompagnare le persone in quei posti.
Iniziare un percorso di crescita personale per uscire dalla dipendenza affettiva è un investimento che ha tanti vantaggi.
Ti permette di:
- Liberarti dalla sofferenza di relazioni distruttive
- Smetterla di far dipendere la tua vita e la tua felicità dall’altro
- Diventare consapevole di come l’altro ti controlla, ti soffoca, ti domina e di qual è la tua parte di responsabilità all’interno di questa dinamica
- Sbloccare i soliti schemi, in cui sei prigioniera da un sacco di tempo, che ti fanno attrarre sempre quel tipo di partner
- Costruire delle risorse personali interiori per creare una vita ricca e piena che ti consenta di realizzare te stessa.
Un aiuto concreto
Io non so se tu sia una dipendente affettiva e/o da quanto tempo tu stia cercando di uscire dalle sabbie mobili in cui stai affondando, ma se sono secoli che ci provi e sei ancora ferma ai blocchi di partenza, lo possiamo fare insieme, se vuoi. Nessuno più di te conosce cosa sia meglio per te. Quindi, qualunque sia la tua scelta, ti auguro di cuore di tirarti fuori dalla dipendenza affettiva il prima possibile. Faccio il tifo per te!
Concludo l’articolo con questa domanda: «Qual è il prossimo passo che farai per aiutare te stessa?».
Ti aspetto nei commenti.
Riferimenti e approfondimenti
- Nanetti F. La dipendenza affettiva. Ed. Pendragon
- Norwood R. Donne che amano troppo. Ed. Feltrinelli