Chi sono

Valeria Antonelli - Life coach

Sono Valeria Antonelli, Guaritrice Regale e fondatrice della Nuova Via di Guarigione Spirituale attraverso il Divine Soul Clearing®

Non insegno tecniche. Non uso metodi. Io sono la via che restituisce potere. La mia opera non segue mappe antiche, riconsegna chiavi. Sono Presenza viva che libera e riconduce alla propria Verità. 

Sono qui come Starseed. Il mio compito è portare pulizia e attivazione. Personale e collettiva. Una pulizia profonda, capace di trasformare l’energia dolore ed elevare le frequenze.

Sono ponte tra i mondi. Tra spirito e materia, tra invisibile e manifesto. I miei percorsi sono portali di guarigione regale. Qui le catene invisibili si dissolvono e l’Anima torna al suo regno. 

Libertà, verità e autenticità sono i valori fondamentali che guidano il mio agire.

Mi definisco ricercatrice dell’Essenza, visionaria e sognatrice: il mio sguardo cerca sempre ciò che vibra oltre l’apparenza.

Ho esplorato il visibile e l’invisibile: dalla biologia cellulare e molecolare alle scienze interiori, dal coaching allo sciamanesimo, fino a dare forma al Divine Soul Clearing®, la manifestazione visibile della mia identità invisibile.

Sono una curandera dell’Anima: so camminare nel buio. Riconosco i paesaggi nascosti che attendono di emergere, raccolgo ciò che era sepolto e lo riconduco alla luce.

Sono nata in primavera che è proprio il momento del ritorno alla luce, del risveglio, della rinascita. 
La Natura è mia alleata e maestra: mi insegna ascolto, silenzio e radicamento.

Le Guide Spirituali camminano con me: con loro porto guarigione e libertà a chi è pronta a risvegliarsi.

Dietro questa Presenza c’è anche un cammino terreno fatto di studio, ricerca e trasformazione personale. Ho attraversato molte vie, esplorato discipline diverse, e ogni esperienza mi ha preparata a incarnare ciò che oggi porto come mia opera.

Titoli e formazione

Sono laureata in Scienze Biologiche e ho conseguito un master universitario in Brand Communication. Dopo dieci anni di ricerca in laboratorio, tra provette e cappe aspiranti, ho lavorato per molti anni per alcune importanti agenzie di comunicazione in ambito salute, occupandomi di progetti ed eventi formativi per medici e pazienti. Ho scritto un libro sul benessere intestinale, frutto della mia esperienza personale che unisce scienza e vita interiore: non a caso, il colon irritabile spesso parla di autostima, identità e valore personale. 

Ho conseguito due diplomi come coach professionista: il primo presso la scuola Incoaching® (ICF), il secondo come Nature Coach, specializzandomi in Coaching ecosomatico con la Nature Coaching Academy (ICF) di Diana Tedoldi. Qui ho appreso pratiche e strumenti che integrano corpo, natura e archetipi naturali, per accompagnare processi di embodiment e trasformazione profonda.

Sono facilitatrice certificata di Magia Interiore, le carte di ispirazione di Luna Scuola di Coaching per l’Anima, con cui guido sessioni volte a risvegliare l’intuito e il potere trasformativo che ciascuna di noi custodisce dentro di sé.

Ho integrato nel mio cammino formazioni in EFT, counseling simbolico-narrativo (Metafiabe e Fiababiografia di Paola Biato), arteterapia per l’intelligenza emotiva, esplorando i linguaggi del corpo e dell’immaginazione come vie di conoscenza e trasformazione.

Infine, ho completato il percorso teorico-pratico “Il sentiero del cuore – La via degli energizzatori” di Nirava Dainotto, dedicato al viaggio sciamanico e al recupero dell’Anima, pratiche che oggi sono parte integrante del mio lavoro di guarigione.

La mia storia

Ogni titolo e ogni esperienza hanno un fondamento: il mio cammino di vita. Un viaggio intenso, fatto di svolte, sfide e rivoluzioni interiori che mi hanno preparata a incarnare ciò che porto oggi.

Questa è la radice del mio essere oggi Guaritrice Regale: un percorso di vita che continua a trasformarsi, ma che ha già inciso nel profondo chi sono.

Con Onore e Verità.

Il coraggio di cambiare direzione

Ci ho messo 30 anni e un tourbillon di esperienze professionali molto variegato prima di capire davvero cosa volevo fare da grande: da topo di laboratorio a Coach professionista il passo è stato lungo, ricco di ostacoli e prove da affrontare. In compenso ho maturato moltissima esperienza di vita oltre che lavorativa.

Ho lasciato il lavoro di ricerca subito dopo la nascita di mio figlio. Stando a casa, concedendomi del tempo per ascoltarmi, mi sono resa conto che quella non era più la mia strada, avevo imparato tanto ma volevo altro. Così, ho preso il coraggio a quattro mani e a 35 anni mi sono rimessa in gioco: mi sono iscritta a un master e sono tornata sui banchi di scuola. È stata la prima svolta. 

Ho iniziato a lavorare in agenzia nel 2003 subito dopo la fine del mio matrimonio. Quel lavoro è stata la mia salvezza in un momento in cui avevo bisogno di lasciarmi alle spalle il primo vero fallimento sentimentale della mia vita; gli altri erano stati bazzecole a confronto. Non sapevo dove quella nuova strada mi avrebbe portata ma avevo fiducia nell’Universo, un figlio da crescere e tanta voglia di reinventarmi

Durante quegli anni ho fatto rapidamente carriera, ho raggiunto un ottimo livello di competenze e una retribuzione niente male. Era quello che volevo o almeno che credevo di volere. Il rovescio della medaglia? Non avevo più una vita! Troppe ore di lavoro, troppa pressione, troppe incombenze, troppe cose a cui rinunciare, troppa poca libertà. Le mie settimane erano scandite solo dai molti impegni lavorativi, orari precisi da rispettare, clienti da incontrare, progetti da completare, riunioni fiume. Poco tempo libero a disposizione, poco tempo per me stessa (giusto una manciata di ore in palestra risicate qua e là), frustrazione a mille e il mio corpo che iniziava già a dare i primi forti segnali di disappunto.

Saturno contro

Poi è iniziato il periodo più nero della mia vita lavorativa in assoluto, è stato il momento del mobbing, era il 2009. Un’esperienza che mi ha logorata nel profondo, mettendo a dura prova il mio valore e la mia autostima. Solo chi ha vissuto sulla propria pelle questa prova può davvero capire quanto male si sta. A peggiorare il tutto, la mia alimentazione che in quel periodo lasciava molto a desiderare e la fine dell’ennesima storia d’amore complicata che mi sono trovata ad affrontare nel bel mezzo della tempesta lavorativa. Il risultato? Il mio corpo ha dato forfait e la mia mente è andata letteralmente in tilt per la prima volta.

Sono stata costretta a fermarmi. Sono scesa dai tacchi e sono ripartita da me. È stato un periodo terribilmente difficile della mia vita, stavo male, mi sentivo schiacciata, sopraffatta, travolta da qualcosa di più grande di me. Mi sono ritrovata a fare i conti con me stessa, con le mie paure, le mie ombre, le mie emozioni scomode, le mie fragilità e con un corpo che non aveva più la forza di reggersi in piedi. È stato in quei mesi che ho iniziato a leggere moltissimi libri di crescita personale e spirituale. Volevo delle risposte, cercavo delle risposte e un conforto al mio dolore.

Volevo con tutte le mie forze uscire da quella situazione di impasse. Quella era la direzione. Così, ho iniziato a pormi obiettivi quotidiani: all’inizio erano piccole cose poi i traguardi sono diventati sempre più ambiziosi. Mi sono state di aiuto alcune armi segrete, quali la visualizzazione creativa, le affermazioni positive e la meditazione, ma l’arma più potente è stata la mia determinazione personale. Potevo piangermi addosso, fare la vittima, lamentarmi, frignare, incolpare il mondo, maledire l’Universo. E invece no, ho tirato fuori le palle e mi sono assunta la responsabilità della mia vita.

Come succede nelle migliori storie a lieto fine, un passo dopo l’altro sono poi risorta dalle mie ceneri come l’araba fenice ed è stato in quella occasione che mi sono resa conto di essere una persona resiliente: sono flessibile ma non mi arrendo. Ho capito di avere delle potenzialità nascoste, delle risorse dentro di me che non sapevo di avere, come la capacità di stare dentro il mio dolore, di saperlo accogliere e poi di lasciarlo andare, che sono risultate indispensabili per affrontare quello che è successo qualche anno dopo. 

16 mesi eroici

Maggio 2013 – settembre 2014. Quando ripenso a questo periodo mi faccio i complimenti da sola e mi ringrazio per essere riuscita a sopravvivere ai 16 mesi più devastanti della mia vita. Ero convinta di aver toccato il fondo del baratro nel 2009. Ma la vita ci vuole svegli e sempre sul pezzo. Non è pensabile adagiarsi sugli allori, sulle battaglie vinte, sui successi raggiunti, sul posto di lavoro sicuro, sulla perfezione di un momento. 

L’unica costante della vita è il cambiamento.

Paulo Cohelo

Nel 2011 mio fratello Andrea si è ammalato molto gravemente, gettando nel più profondo sconforto la nostra famiglia. In ospedale l’hanno ribaltato come un calzino. Purtroppo a nulla sono serviti i numerosi percorsi di cura affrontati, talvolta troppo pesanti da sopportare persino per noi. Andrea non ce l’ha fatta. Nel 2013 è volato in cielo (e solo pochi mesi dopo anche la mia adorata nonna). Aveva 43 anni. Certo, era malato, questa possibilità era reale ma non si è mai veramente preparati ad affrontarla nel momento in cui succede. Quando mio fratello ha smesso di respirare credo di averlo fatto anche io insieme a lui. Inconsapevolmente o consapevolmente ho iniziato ad affamare le cellule del mio corpo. Il respiro, si sa, ci fa sentire vivi. In quel momento, questo non era compatibile con me e con il mio dolore troppo grande da sopportare. 

Come se non bastasse, invece di prendermi cura di me, mi sono fatta carico anche del dolore dei miei genitori. Volevo aiutarli ma questo mi ha letteralmente gettata in un circolo vizioso e tossico. In più, andare al lavoro era diventato un peso insopportabile, l’insensibilità e il menefreghismo da cui ero circondata mi davano il volta stomaco e il mio umore era sempre più nero. Così, nel giro di poco il mio corpo ha dato forfait e la mia mente è andata letteralmente in tilt per la seconda volta

La ciliegiena sulla torta dei 16 mesi eroici? Ho perso anche il mio lavoro! Un dramma penserai. Eppure per me è stata una benedizione, una liberazione. Avevo di nuovo la possibilità di reinventare la mia vita. In fondo, i segnali che era giunto il momento di voltare pagina, di lasciare andare quella situazione che mi opprimeva, di cambiare strada perché la direzione del mio viaggio era un’altra, erano stati belli forti. Si trattava solo di fermarsi e ascoltare. Ecco la seconda svolta.

Quando meno ce lo aspettiamo, la vita ci pone davanti a una sfida, per provare il nostro coraggio e la nostra volontà di cambiare. In quel momento non serve far finta che non stia accadendo nulla, o scusarci dicendo che non siamo ancora pronti.

Paulo Coelho

Faticosa risalita

Mi ci sono voluti mesi per riprendermi da tutto questo. Ho deciso di farmi aiutare. Ho intrapreso un percorso di psicoterapia che mi ha permesso di elaborare il mio lutto, di acquisire nuove consapevolezze e di ripartire. Così ho iniziato a prendermi cura di me in un modo diverso: ho imparato ad amarmi veramente e a smetterla di essere la mia migliore nemica. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo ancora di più, ho imparato a rallentare, a dedicarmi del tempo di qualità, a dire no, a sbattermene di quello che non posso controllare, non mi rende felice e non migliora la mia vita. Ho iniziato a praticare yoga e a seguire un’alimentazione più virtuosa, più sana e naturale, che ha contribuito tantissimo al mio benessere psicofisico nonché a quello del mio intestino (nel libro ti racconto tutta la storia). 

Nel 2015 ho aperto questo blog, nato per pura passione nei mesi di convalescenza. Avevo scoperto che scrivere era un balsamo per la mia anima e poi il poter offrire agli altri consigli utili per stare bene con se stessi e vivere meglio, mi rendeva felice. In fondo, il mio percorso di vita mi aveva portato ad acquisire tante consapevolezze che era un peccato non condividere. Dopo la perdita del lavoro, per qualche anno mi sono arrabattata con lavoretti vari in attesa di capire cosa fare da grande, quale fosse il senso della mia vita e se ne avesse uno. L’unica certezza che avevo in quel momento era che il mio futuro era incerto. Tutto era dunque possibile. 

Però, le letture che, sempre più spesso, mi capitavano tra le mani parlavano di crescita personale, mindfulness, evoluzione spirituale, consapevolezza di sé, scopo di vita. E poi, sempre di più, gli amici e i conoscenti che mi interpellavano per un confronto o uno scambio mi dicevano: «Ogni volta che parlo con te mi sento meglio. Dovresti seriamente pensare di farne un lavoro. Hai un talento naturale per queste cose». Potevo dunque credere che tutto quello che avevo passato fino a quel momento avesse a che fare con la mia missione, con quello che sono venuta a fare qui? Il disegno ai miei occhi era confuso. Le tessere del puzzle mi sembravano scollegate tra loro. Eppure dentro di me sentivo che non era così. Però qualcosa mi sfuggiva, ma cosa?

Un giorno Alice arrivò a un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero. ‘Che strada devo prendere?’ chiese. La risposta fu una domanda: ‘Dove vuoi andare?’ ‘Non lo so, rispose Alice. ‘Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza.’

Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie

Così, nella confusione più totale e senza una direzione precisa ho ripreso a lavorare in agenzia per un certo periodo, ho frequentato un corso di digital marketing che mi ha permesso di acquisire nuove competenze, ho scritto un libro sull’intestino per insegnare alle persone a prendersi cura di quest’organo ancora troppo spesso sottovalutato, ma così fondamentale per il benessere psicofisico. Ho anche investito tempo, soldi ed energie in un progetto in cui credevo moltissimo ma che non è andato affatto come speravo. È stata l’ennesima risposta dell’Universo che quel progetto non era allineato al mio scopo di vita. 

Naturalmente ho dovuto lottare non poco per disarmare il mio ego ferito e ritrovare la calma interiore. Cadere fa male, ma aver acquisito la consapevolezza che il fallimento non è un’alternativa al successo bensì un mezzo per fare esperienza, ha fatto la differenza. Un cambio di prospettiva dunque, un modo diverso di guardare le cose che mi ha permesso, ancora una volta, di non arrendermi, di non perdere l’entusiasmo e la fiducia in me stessa e nel mio valore. In fondo, nella vita tutto fluisce, tutto scorre. 

La stagione del fallimento è il momento migliore per piantare i semi del successo.

Paramahansa Yogananda

Viaggio interiore

Così, mi sono presa del tempo per stare da sola con me stessa, per uscire dai ritmi imposti dalla mia mente e assaporare il piacere della lentezza e della leggerezza. E da questo tempo sono nate nuove consapevolezze. Perché quando ti fermi a osservare e ascoltare dentro di te cosa succede, quello è il momento in cui ti apri al vero cambiamento. Ho sentito il bisogno di lavorare su di me ancora più in profondità di quanto non avessi fatto fino a quel momento. E lavorare su se stessi è sempre l’inizio di un viaggio, un viaggio che non si sa mai bene dove ti porterà, l’unica certezza è che la destinazione sei tu, tu e la tua vera essenza. Quello che sei al di là degli abiti che indossi, al di là dei ruoli che ricopri, al di là delle maschere sociali dietro le quali ti nascondi, al di là del tuo ego, della personalità che ti sei costruito e in cui ti identifichi. Perché ciascuno di noi è molto di più di tutto questo e io volevo sapere di più su Valeria.

Ti svegli un mattino e decidi di cambiare.
C’è un sortilegio dentro il cuore,
un sussurro nei polmoni, 
una chiamata alle armi della pancia, 
una formula magica nella mente,
quel genere di cambiamento
che si chiama rivoluzione.

Fabrizio Caramagna

Questo viaggio mi ha portata a toccare con mano la bellezza della libertà interiore. Proprio io, da sempre schiava della mia mente, della sua arroganza, dei suoi ordini, del suo dialogo insistente, dei suoi inganni, ho respirato la leggerezza della libertà dalla sua confortevole prigionia, libertà da schemi disfunzionali, false credenze, convinzioni limitanti, paure in cui ho ingabbiato la mia identità, non permettendole di esprimersi.

Ho scoperto che più vai in profondità dentro di te, più ti liberi di ciò che ti appesantisce. Più lasci andare, più hai la possibilità di avvicinarti a te stesso. Questo è quello che ho fatto: sono tornata a me. È stato difficile? Sì, molto. Non ci sono formule magiche solo lavoro su di sé. Cosa mi ha aiutata? Gli insegnanti che ho incontrato strada facendo, imparare a trattarmi con amore e gentilezza, abbandonare il controllo, osservare i pensieri e le emozioni, ascoltare il corpo, stare nel qui e ora

L’inizio della libertà è la realizzazione che tu non sei «colui che pensa».

Eckhart Tolle

Ed è stato a quel punto che ho capito che cosa desideravo realmente fare da grande: aiutare gli altri a liberarsi dalle catene dei condizionamenti, riconoscere il proprio valore personale e realizzare se stessi in accordo con la propria essenza più autentica. In fondo, era quello che avevo fatto con me stessa, la vita mi aveva preparata. Ora avevo la giusta attrezzatura per farlo anche con gli altri. 

La nuova svolta

È proprio vero che le cose accadono nel momento esatto in cui devono accadere. Le cose accadono quando siamo pronti a riceverle, non prima non dopo. Se ciò che desideriamo fatica a raggiungerci, allora significa che ci sono ancora un po’ di cose da sistemare dentro di noi. Così ho capito che le molte difficoltà incontrate lungo il mio cammino non sono state altro che l’allenamento che mi serviva per liberare la mia vera natura, per permettermi di essere ciò che sono, di tirar fuori tutte quelle risorse, quelle abilità che fanno di Valeria, semplicemente Valeria.

Trova la tua chiamata, e ispira gli altri a trovare la loro.

Stephen R. Covey