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Mai come in questo momento storico vivere il presente, vivere qui e ora è diventato un aspetto fondamentale della nostra esistenza. Il qui e ora è l’unico momento di cui disponiamo per esistere, crescere, sentire, amare e gioire. Il fatto è che, spesso (per non dire sempre), ce ne dimentichiamo perché agiamo in modo meccanico e ripetitivo, viviamo in balia del dio Cronos, il tempo lineare, il tempo dell’ego e della vita materiale e siamo schiavi della nostra mente che vive sempre nel passato o nel futuro, distogliendo la nostra attenzione dal presente.
Ma, come cantava Claudio Baglioni negli anni ‘80, la vita è adesso. Il qui e ora, la presenza, è proprio qui in questo momento, in questo istante, non in un altro momento, mondo o dimensione. Se vogliamo essere felici, possiamo scegliere di impegnarci a vivere il presente pienamente, adoperandoci per realizzare noi stessi in questa vita, proprio qui e ora.
Vivere il presente racchiude il senso della vita
Vivere il presente significa non preoccuparsi troppo di ciò che è stato e di ciò che sarà perché, come afferma il maestro Oogway in Kung fu Panda
Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente.
Vivere il presente come un dono significa dare spazio alla gioia che nasce da ciò che abbiamo e che viviamo, mostrare gratitudine per tutte le piccole-grandi benedizioni che riempiono la nostra vita ogni giorno e che, troppo spesso, diamo per scontate.
Rimuginare sul passato (magari in modo ossessivo) o dedicare energie a tormentarci per il futuro, a prevederlo e/o pianificarlo, oltre ad aumentare il senso di insoddisfazione e di incertezza ci fa, di fatto, perdere il contatto con il qui e ora, facendoci sprecare l’unico tempo che abbiamo davvero a disposizione: il momento presente.
Vivere il presente significa non identificarsi con la propria mente. I mille pensieri che in ogni istante ci passano per la testa e che, spesso ci spingono a fantasticare per “scappare” dalla routine e dai problemi che ci opprimono, in verità, ci portano a non essere mai qui, ci allontanano dall’adesso.
Questo non significa che dobbiamo smettere di fantasticare, ma che è importante imparare a farlo in modo positivo e controllato. Attraverso i nostri pensieri, infatti, creiamo la nostra realtà: consciamente o inconsciamente, le immagini che più di frequente visualizziamo nella nostra mente hanno una maggiore probabilità di materializzarsi, di creare il nostro futuro. Facciamo sì che sia quello che vogliamo.
Vivere il presente significa uscire dai comportamenti automatici e aggiungere consapevolezza a tutto ciò che agiamo nel momento esatto in cui lo agiamo. È un ricordarci di noi, un essere presenti a noi stessi, a ciò che stiamo facendo, alle sensazioni ed emozioni che in quel preciso istante stiamo provando e non vivere alla mercé della nostra mente, delle sue illusioni e proiezioni. Solo in questo modo potremo davvero esercitare il nostro libero arbitrio e direzionare la nostra vita come desideriamo.
Vivere il presente significa anche diventare consapevoli di chi siamo, per essere ciò che siamo, e poter finalmente dare il nostro autentico contributo al mondo ed essere felici (a tal proposito ti invito a scoprire il mio percorso Identità Primitiva). Quindi, se vogliamo cambiare la nostra vita dobbiamo necessariamente uscire dalla nostra zona di comfort e lavorare su di noi. Per fare questo è necessario prendere le distanze dai nostri loop mentali e dalla frenesia quotidiana del fare.
Più facile a dirsi che a farsi.
Il mondo esterno ci allontana continuamente da noi stessi
Il mondo esterno, la società, il sistema, richiamano costantemente la nostra attenzione (complice anche la tecnologia, i social, le chat, la rete) strappandola via dal qui e ora. Che sia un messaggio, una telefonata, una e-mail, un video imperdibile, il vediamoci per un caffè, poco importa. Sono tutti modi in cui l’esterno chiede la nostra attenzione distogliendola da noi stessi.
Il consumismo ci offre mille distrazioni e ci spinge a incentrare la nostra vita sul cibo, sui piaceri, sui divertimenti, sul denaro, sul possesso, sulla carriera, sul volere sempre di più, sull’apparire secondo gli standard proposti e imposti. Il nostro bisogno di essere accettati, approvati, riconosciuti, fa sì che l’omologarsi alla massa diventi il tributo da corrispondere a discapito della propria unicità.
Così, i nostri comportamenti meccanici e condizionati prendono il sopravvento e vivere il presente, vivere in uno stato di coscienza, di consapevolezza, vivere qui e ora diventa sempre più difficile.
Quindi, cosa possiamo fare?
Come vivere il presente: 4 strategie pratiche per essere qui e ora
L’obiettivo è vivere il presente al 100%, perché il presente è l’unica cosa reale e l’unica certa.
1. Ricordati di te
L’unico modo per vivere il presente è ricordarci di noi, essere attenti e consapevoli di ciò che facciamo mentre lo facciamo, qualunque sia l’attività in cui siamo impegnati. Si tratta di essere presenti qui e ora almeno in corrispondenza di precisi momenti stabiliti a priori.
Io compio un atto (cammino, mi lavo i denti, fumo una sigaretta…) e mentre lo compio sono cosciente di essere io a compierlo. Una parte dell’Attenzione è rivolta all’atto, un’altra parte è rivolta a me, al mio esserci. Questa si chiama attenzione divisa.
Salvatore Brizzi
Solo in questo modo potremo osservarci, osservare i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre azioni e uscire dai comportamenti automatici, dalle abitudini meccaniche. Ricordarci di noi, naturalmente, richiede uno sforzo continuo e consapevole. Ecco alcuni esercizi utili per allenare il ricordo di sé:
- Sii presente tutte le volte che passi sotto una porta (qualunque porta, in casa e fuori casa, inclusa la portiera dell’auto)
- Resisti a ogni desiderio di approvazione
- Sii presente ogni volta che ti alzi e ti siedi
- Scegli un argomento e non ci pensare per un’intera giornata
- Sii presente tutte le volte che schiacci un interruttore/pulsante
- Mangia con la mano sinistra (se sei mancino, usa la destra)
- Sii presente tutte le volte che percorri tratti di pochi minuti a piedi.
NB: scegliere un esercizio e praticarlo per un’intera settimana, poi cambiare esercizio. Fare un solo esercizio a settimana. Lo spazio di allenamento deve essere circoscritto.
2. Ancorati al respiro
In situazioni di particolare tensione, ansia o stress, quando si va di fretta e si è preda di emozioni negative e/o ruminazione mentale, il respiro diventa più superficiale, quasi si congela, e spesso si va in apnea. Ancorarsi al respiro, facendo alcuni respiri consecutivi, lenti e attenti, profondi e consapevoli, aiuta subito a riportare l’attenzione e la presenza nel corpo, a calmare la mente e le emozioni. Ancorarsi al respiro permette di vivere il presente con maggiore consapevolezza. Ecco come fare l’esercizio di respiro consapevole:
- Scegli, almeno le prime volte, un luogo tranquillo e accogliente dove sarai certo di non essere disturbato
- Siediti mantenendo la schiena dritta e i piedi ben piantati per terra
- Chiudi gli occhi e ascolta il tuo respiro
- Fai tre respiri profondi concentrandoti su ogni inspiro ed espiro
- Se vuoi puoi associare un colore rilassante all’aria che entra (l’azzurro o il verde, per esempio) e un colore scuro (il grigio o il nero) all’aria che, uscendo, si porta via tutta l’energia pesante che è dentro di te, i tuoi mille pensieri
- Qualunque difficoltà incontri durante l’esercizio accoglila senza giudizio
- Ogni volta che il flusso di pensieri ti travolge semplicemente riporta l’attenzione al respiro.
3. Fai una sola cosa per volta
No al multitasking (fare tante cose insieme). Se vogliamo veramente esserci al 100% in quello che facciamo, è imprescindibile portare la nostra attenzione su una sola cosa per volta. Per riuscirci è importante non dare seguito a tutto ciò che può distrarci dall’attività che stiamo svolgendo in quel momento, in primis lo smartphone. Eliminando le distrazioni saremo più produttivi, meno nervosi e più presenti nel qui e ora.
4. Usa la legge dello specchio
È una legge universale che possiamo usare a nostro vantaggio solo se smettiamo di incolpare il mondo esterno per tutto ciò che ci succede. L’esterno è interno, tutto ciò che è fuori riflette ciò che siamo dentro. Quindi, tutto quello che vediamo negli altri ci dice molto di noi. Se gli altri ci procurano sensazioni spiacevoli significa che stanno riflettendo qualcosa di noi che non accettiamo. Tutto quello che ci infastidisce negli altri o nelle situazioni che viviamo, tutto quello che giudichiamo e critichiamo all’esterno di noi, non fa altro che mostrarci la presenza in noi delle medesime caratteristiche. È il nostro inconscio aiutato dalla proiezione psicologica che ci induce a pensare che quei difetti esistano soltanto “al di fuori” e non dentro di noi.
NB: La proiezione psicologica è un meccanismo di difesa per il quale tendiamo ad attribuire ad altre persone sentimenti, pensieri, credenze o persino azioni per noi inaccettabili.
Essere consapevoli di ciò che proiettiamo sugli altri ci consente di capire davvero chi siamo.
Ecco come puoi esercitarti: fai un elenco di tutte le cose che ti danno fastidio delle persone che ti circondano, iniziando da quelle che proprio non puoi vedere e chiediti in che modo quelle stesse cose sono anche tue.
Concludo questo articolo con una domanda: «Quale strategia adotterai oggi per essere più presente e consapevole di te stesso?».
Ti aspetto nei commenti.
Riferimenti e approfondimenti
- Brizzi S. Risveglio. Ed. Anima
- Kabat-Zinn J. Dovunque tu vada, ci sei già. Ed. Tea
- Tolle E. Il potere di adesso. Ed. My Life
Che bell’articolo
Grazie mille Simone!
mi ha incuriosita
Mi fa piacere Gabriella. La curiosità espande le nostre possibilità e ogni occasione che ci diamo può cambiarci la vita.
Bellissimo articolo molto semplice e chiaro
Grazie di cuore Marco. Mi fa molto piacere che tu abbia trovato utili le informazioni che ho condiviso.
Come faccio ad avere più informazioni grazie mille mi interesserebbe
Buongiorno Marco, avere più informazioni rispetto a cosa nello specifico?
Buongiorno dato che studio molto queste cose così profonde e mi è piaciuto ciò che hai scritto avrei una domanda: Spesso scrivo la giornata di come è andata di come andrà quello che mi prefisso e ringrazio sempre ogni giorno più volte al giorno tenendo l’attenzione al presente. Ma ogni tanto (anche da altre persone come te). Mi è stato detto di provare a scrivere la giornata tipo nel manifestarsi su ciò che voglio come se lo stessi vivendo. Ma se fondamentalmente faccio quel lavoro e scrivo tutto questo anche se attualmente non è nella realtà fisica come faccio poi ad apprezzare il presente? Come posso gestire queste due cose. Grazie mille
Buongiorno Jessica, grazie per il tuo commento e per la domanda. Quando immagini e scrivi il tuo futuro come se fosse già realtà, stai attivando l’intento e creando una connessione con il tuo desiderio. Il punto chiave per mantenere l’equilibrio è portare questa energia nel tuo presente, iniziando a vivere le tue giornate come se la tua ‘giornata tipo’ fosse già reale. Puoi chiederti: ‘Come posso vivere l’essenza di ciò che desidero già ora, nelle piccole cose che faccio oggi?’. Troverai piccoli momenti o azioni che riflettono quella versione futura di te stessa, mantenendo il radicamento nel presente e apprezzando ciò che hai mentre coltivi il cammino verso il futuro desiderato. Grazie ancora per la tua condivisione e per aver stimolato questa riflessione. Ti auguro un percorso ricco di consapevolezza e piccoli passi che ti avvicinino sempre più al tuo desiderio. Un caro saluto, Valeria