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Gemmoterapia e gemmoderivati: quali sono i loro benefici, come funzionano (ma funzionano?), perché sono utili, come vanno usati? Ci possono aiutare a risolvere alcune problematiche di salute senza ricorrere all’uso di farmaci allopatici? Ci possono aiutare, per esempio, a depurare fegato e intestino?
Certamente in rete si trovano tante informazioni a riguardo, spesso anche contrastanti, e questo non fa altro che confondere ulteriormente le idee a chi cerca risposte certe.
Gemmoterapia: quando i farmaci hanno base vegetale
La maggior parte delle persone che mi chiede delucidazioni sulla gemmoterapia, ritiene che questa pratica appartenga alla medicina popolare delle nostre bisnonne, che usavano impacchi e pestati di diverse erbe per specifici malanni e/o fratture, senza un reale fondamento scientifico.
Eppure le bisnonne sapevano quali foglie prendere e come, per creare la pappetta vegetale miracolosa, magari con l’aggiunta di terra del sottobosco (estremamente ricca di minerali e altri composti organici) o di argilla (anch’essa fortemente ricca di minerali e oligoelementi). Era tutto a base vegetale, tutto empirico, eppure le guarigioni c’erano.
Se è vegetale significa che non funziona?
Di questi tempi, si dà troppo per scontato che se è vegetale allora va sempre bene oppure, è un rimedio blando o, ancora, non funziona. Ed è qui che ci si sbaglia! E c’è chi ostenta anche una certa riluttanza. Me ne accorgo ogni giorno. Sapete, in erboristeria c’è un bel viavai!
La verità è che la gemmoterapia funziona. Esiste un lungo elenco di rimedi vegetali ormai divenuti, a tutti gli effetti, farmaci d’uso comune. Alcuni esempi? Il chinino, estratto dalla corteccia dell’albero della china, per combattere la malaria; la morfina, estratta dal papavero da oppio, somministrata come antidolorifico e anestetico; l’acido acetilsalicilico, estratto dalla corteccia del salice bianco, utilizzato come antinfiammatorio e non solo; la penicillina, ricavata dalla muffa, impiegata come antibiotico. E l’elenco potrebbe continuare.
Erbe e piante sono comunque, da sempre, utilizzate dall’uomo in cucina (il carciofo per depurare fegato e intestino; lo zafferano e la curcuma, per le loro proprietà antiossidanti, depurative e antinfiammatorie e, nel caso della curcuma, anche antitumorali; l’Aloe vera e il tamarindo per trattare la stitichezza occasionale) e come rimedio naturale per curare certi malanni (impacchi e decotti). È affascinante, non trovate?
La gemmoterapia è molto efficace per la cura di malattie acute e croniche.
L’energia vitale delle piante in un elisir
La gemmoterapia o meristemoterapia, è una terapia innocua e molto efficace per la cura di malattie acute e croniche (umane e animali): utilizza i principi attivi presenti nei tessuti vegetali ancora in via di accrescimento (gemme, germogli, giovani getti, boccioli, giovani radici, infiorescenze o amenti, scorza interna di radici o di giovani rami, linfa o altri tessuti embrionali), che sono ricchissimi di sostanze vegetali e molecolari utili allo sviluppo della pianta stessa.
I gemmoderivati stimolano le normali funzioni fisiologiche dell’organismo.
La gemmoterapia si concentra, infatti, sul drenaggio connettivale (ovvero la disintossicazione di tessuti) e sulla disinfiammazione di organi e apparati (in caso di affezioni patologiche quali, per esempio, la sindrome dell’intestino irritabile).
Gemmoterapia: il pronto soccorso prêt-à-porter
Chi, come me, vive a Milano o in altre grandi città, ha spesso ritmi di vita davvero molto frenetici, con giornate piene di appuntamenti di lavoro, impegni personali e tante cose da fare. Senza contare le pause pranzo: una vera staffetta a chi finisce prima, E lo stress? Naturalmente è lì che ci aspetta a braccia aperte!
Quindi che fare? Rallentare i ritmi ossessivi e compulsivi delle nostre giornate è doveroso per la nostra salute sia fisica sia mentale. Come? Ritagliandoci uno spazio per un pranzo sereno e tranquillo dove assaporare il cibo, per esempio, oppure rallentando il nostro passo frettoloso o, ancora, liberandoci dell’ossessione del telefono e delle email. Ciascuno di noi può scegliere dove rallentare il suo ritmo personale.
Certamente, per coloro che vivono appesi alle lancette dell’orologio, tutto questo potrebbe sembrare un’utopia. E quindi? Niente paura, in nostro soccorso, arriva la gemmoterapia.
La gemmoterapia favorisce il detox profondo dell’organismo.
7 ragioni per iniziare subito
L’azione principale della gemmoterapia è attivare una reazione a catena per drenare gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle), ovvero gli organi collegati al sistema circolatorio e deputati all’eliminazione delle tossine prodotte dalle nostre cellule (cataboliti cellulari e/o tossine biologiche), e liberarci, così, dalle scorie e/o dai prodotti che assumiamo (farmaci, alcool, cibo spazzatura, una dieta sbagliata, eccessivamente proteica e/o eccessivamente ricca di zuccheri e di alimenti che non aiutano la salute del nostro intestino), favorendo il detox profondo del nostro organismo. I benefici?
- Leggerezza fisica e mentale
- Energia alle stelle
- Buonumore
- Metabolismo più veloce
- Digestione facilitata
- Intestino libero
- Pelle luminosa.
Depurare fegato e intestino con la gemmoterapia: il benessere inizia da qui
Disintossicare bene il fegato e pulire a fondo l’intestino sono le prime cosa da fare se vogliamo recuperare rapidamente il nostro benessere e mantenerlo. Sì, perché il fegato è il principale responsabile della nostra energia vitale e tiene alte le nostre difese immunitarie. Un fegato tonico e in salute è la conditio sine qua non per la salute e il benessere del nostro organismo.
L’intestino, invece, assorbe le sostanze nutritive ed elimina le tossine più pericolose per il nostro organismo, evitando che vadano in circolo raggiungendo altri organi. Inoltre, non dimentichiamoci, che l’intestino è il nostro secondo cervello ed è direttamente collegato al sistema nervoso centrale. Va da sé, quanta importanza riveste per noi la sua salute.
Quali sono le piante che aiutano a depurare fegato e intestino?
Fegato
Corylus avellana (Nocciolo) MG
Ottimo rimedio per chi soffre di insufficienza epatica e cirrosi epatica. Perfetto se associato a rosmarino (Rosmarinus officinalis).
Juniperus communis (Ginepro) MG
Utile sia nei casi di insufficienza epatica associata all’uso di farmaci o dovuta all’intossicazione da alcol, sia nel caso di epatite legata a un’infezione da Citomegalovirus. Utile, in questi casi, associare il Ginepro a Rosmarino od Olivo MG (Olea europea) e Segale MG (Secale cereale).
In presenza di steatosi epatica (fegato grasso) è possibile, invece, associare ginepro a Segale o Carciofo MG e Ribes nero MG (Ribes nigrum).
Secale cereale (Segale cornuta) MG
Velenosissima in natura. Per i suoi principi attivi, questo gemmoderivato è decisamente utile per le cellule epatiche in quanto favorisce il restitutio in integrum del parenchima epatico inoltre, grazie alle sue caratteristiche, entra in sinergia con altri MG ampliando gli effetti benefici degli stessi:
- Ginepro + Ribes nero, per epatite cronica persistente
- Segale + Nocciolo, per fegato con volume ridotto.
Intestino
Rosmarinus officinalis (Rosmarino) MG
Ideale per aiutare chi soffre di digestione lenta e/o fermentazione intestinale e per chi desidera iniziare una depurazione a livello di terreno costituzionale (utile, a scopo preventivo, nei casi in cui ci sia una predisposizione).
Essendo un tonico mentale, è particolarmente indicato per chi soffre di sonnolenza post-prandiale o di mal di testa con dolori alle tempie (proprio qui passa il meridiano di vescica biliare), particolarmente verso sera.
Il consiglio del Naturopata
La gemmoterapia e i gemmoderivati sono molto utili in quanto agiscono a livello costituzionale sulle predisposizioni che noi tutti abbiamo, favorendo il riequilibrio bio-organico. Nello specifico, permettono di migliorare la condizione di Ben-Essere fisico e mentale con un’azione detox anche in presenza di patologie più o meno importanti.
L’utilizzo dei gemmoderivati nella fase detox è consigliabile al mattino appena alzati e prima di coricarsi. Le gocce vanno assunte con due dita di acqua liscia oppure direttamente sotto la lingua (da 50 a massimo di 200 gocce nell’arco di una giornata).
Nella fascia pediatrica è, invece, consigliabile un dosaggio molto più basso (20-60 gocce al giorno), mentre in quella neonatale dalle 10 alle 20 gocce al giorno, avendo cura di eliminare per evaporazione a bagnomaria la parte alcolica. Naturalmente, anche coloro che sono sensibili all’alcol contenuto nei MG, è opportuno che lo eliminino per evaporazione a bagnomaria.
Buon detox a tutti!