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Smartfood la prima dieta tutta italiana, certificata e approvata dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano. Nata dalla penna di Eliana Liotta, giornalista e autrice del libro La dieta Smartfood che, in collaborazione con due ricercatori dello IEO, Pier Giuseppe Pellicci, direttore della ricerca e Lucilla Titta, nutrizionista e coordinatrice del progetto Smartfood, ha dato vita a un vero e proprio viaggio nel cuore del cibo. Un percorso vita che ci aiuta, senza troppi sacrifici, a cambiare le nostre abitudini alimentari. Così, possiamo facilmente dire addio ai Kg di troppo e prevenire cancro, patologie cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative.
Sì, perché ormai è risaputo che alcuni cibi si comportano come veri e propri farmaci per il nostro organismo: ci curano, ci proteggono e ci mantengono sani e in forma. Così, Eliana Liotta, in 360 pagine, ci spiega come sia semplice inserire questi 30 cibi intelligenti nei menù quotidiani e rivoluzionare in poche mosse il nostro stile di vita. E allora? Che la rivoluzione abbia inizio!
Dieta Smartfood: noi siamo quello che mangiamo
Scrive Eliana Liotta,
L’alimentazione smart, senza trascurare piacere e convivialità, mira a proteggere e migliorare lo stato di salute, a evitare il sovrappeso, a prolungare la giovinezza del corpo e a prevenire le patologie legate all’invecchiamento. È una dieta scientifica. […] I 30 super cibi sono i pilastri di un modello i cui suggerimenti posano su basi documentate, solide.
e ancora,
È una dieta da personalizzare, va modulata tenendo conto delle preferenze, dello stile di vita, delle condizioni di salute, delle predisposizioni familiari. […] Chi si aspetta le tabelle con le calorie, i grammi di pasta e i divieti assoluti dei regimi usa e getta ha sbagliato lettura.
È una dieta per il benessere, scientifica, senza restrizione calorica, da comporre a piacimento e con i propri ritmi, dove conta la qualità non la quantità: sono gli alimenti che mettiamo a tavola che ci aiutano a cambiare il destino scritto nel nostro DNA. Sì, perché noi siamo i 46 cromosomi (con relativi geni) che abbiamo ereditato e le sostanze contenute in determinati cibi si dimostrano capaci di attivare o meno questi geni e, quindi, di aggirare malanni, acciacchi e sovrappeso, anche quando saremmo predisposti ad andarvi incontro.
Che la nostra sia un’alimentazione vegana, vegetariana, slow food o junk food, noi “siamo quello che mangiamo” (Ludwig Feuerbach) e siamo noi a scegliere cosa mangiare e dunque ciò che vogliamo essere. Ecco la consapevolezza, ecco la libertà!
Dieta Smartfood: i portenti anti-age e salvalinea da mettere in tavola
Con certi cibi mangiamo ed è come se non mangiassimo. Sciogliamo un quadratino di cioccolato fondente in bocca e l’esistenza si allunga. Assaporiamo una fragola e spostiamo in là il crepuscolo.
Eliana Liotta
Venti gli alimenti che favoriscono la longevità e dieci quelli con funzione protettiva che, non solo ci difendono dai malanni, ma ci salvano anche la linea. Come gli spinaci, per esempio, che ci saziano e al contempo ci proteggono dal tumore al seno o i cereali integrali che tagliano la fame, riducono l’assorbimento dei grassi e ci proteggono dal tumore al colon. Insomma, è come prendere due piccioni con una fava. Ça va san dire!
E non pensiamo che scegliere di introdurre nella nostra dieta cibi smart significhi rinunciare a quella parte di felicità che solo un fritto misto sembra poterci regalare. Una fetta di torta ogni tanto non ci fa male e in più ci gratifica, rimpinzarci di patatine e salame, invece, è proprio controproducente per la nostra salute oltre che per la nostra linea. Quindi, togliamoci pure qualche soddisfazione palatale, cediamo pure alle lusinghe di qualche prodotto industriale, ma facciamolo consapevolmente; in fondo, è solo per il nostro bene.
Longevity smartfood
Ma veniamo a questi 30 cibi intelligenti, capaci di dialogare con il nostro DNA e di cambiare il manuale di istruzioni scritto alla nascita. Iniziamo con i longevity smartfood, ovvero gli alimenti che attivano i geni della longevità (i buoni). Si tratta di alimenti che contengono antiossidanti quali: quercetina (asparagi, capperi, cioccolato fondente al 70%, cipolle, lattuga); resveratrolo (uva); curcumina (curcuma); antocianine (arance rosse, cavoli cappuccio rossi, ciliegie, frutti di bosco, melanzane, patate viola, prugne nere, radicchio rosso, uva nera); epigallocatechingallato (tè verde, tè nero); fisetina (cachi, fragole, mele); capsaicina (paprika piccante, peperoncino).
Queste molecole smart sono mimetiche del digiuno. In altre parole attivano le stesse vie metaboliche messe in moto dalla carenza di cibo, che è la condizione durante la quale i geni dell’invecchiamento (i cattivi) dormono. Pasti abbondanti e continuativi, invece, non fanno altro che stimolare la produzione di radicali liberi e risvegliare i geni dell’invecchiamento che accorciano la vita delle cellule.
Protective smartfood
Accanto agli alimenti che allungano la vita, ci sono poi quelli che ci proteggono da aterosclerosi, tumori, diabete, obesità, annessi e connessi e, in più, hanno a cuore la nostra linea. Vale a dire i protective smartfood, come frutta fresca, frutta a guscio, verdura, cereali integrali, semi oleosi e legumi, aglio, erbe aromatiche e olio (extravergine di oliva e di semi spremuti a freddo). Ottime fonti di proteine, vitamine, fibre, carboidrati, grassi e sali minerali. Insomma tutto quello che serve al nostro corpo per funzionare bene, anzi benissimo!
Ma non è finita qui! Ciascuno di noi può mettere a punto il suo pasto smart, in base ai propri gusti e al numero di appuntamenti quotidiani con la tavola (c’è chi, per esempio, mangia una sola volta al giorno). Va da sé che, fare un pasto intelligente ma poi spizzicare ogni due per tre snack, merendine, patatine, salame e dolcetti, non è sicuramente la scelta più smart. Queste le proporzioni ideali per un pasto intelligente: ½ verdura e frutta, ¼ cereali meglio se integrali, ¼ proteine (particolarmente i legumi, la frutta a guscio e i semi) e, naturalmente, un po’ di grassi come l’olio extravergine di oliva, oltre a erbe aromatiche e spezie.
Buttiamo la bilancia!
E ancora, meglio più verdura che frutta, cercando di mangiare il più possibile a colori (per esempio, cavolfiori colore bianco, pomodori colore rosso, spinaci colore verde, pesche colore giallo, prugne colore viola, ecc.). Non c’è bisogno di pesare nulla e questa è una bella comodità! Naturalmente si possono anche prevedere pasti smart che contemplino pane, pasta, pesce uova e formaggi; perché mangiare deve essere prima di tutto un piacere, l’importante è non esagerare. E ricordiamoci che, mai come in questo caso, less is more!
In caso di particolari problemi di salute, chiedere sempre consiglio al proprio medico di fiducia. Chi soffre della sindrome dell’intestino irritabile dovrà, per esempio, limitare il consumo di alimenti FODMAP, ovvero ad alta capacità fermentativa).
Riferimenti e approfondimenti
Oltre al libro di Eliana Liotta, vi suggerisco alcuni siti web per eventuali approfondimenti: