Come contattare il Sé superiore: 3 pratiche efficaci

come contattare il Sé superiore
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Il Sé superiore (noto anche come Superconscio, Divina Essenza, Voce interiore, Mentore interiore, Vero Sé) è quella parte di noi Divina, profonda e intuitiva che vede la vita attraverso lenti di espansione e di abbondanza. Quella che guida il nostro cammino attraverso azioni ispirate che nascono dalla fiducia. È un’energia di saggezza e amore che, tenendoci per mano, ci conduce verso le scelte giuste per noi. Contattare il Sé superiore aiuta a riscoprire se stesse.

Contattare il Sé superiore per riscoprire se stesse

Il Sé superiore è l’Io Sono, è la nostra vera identità. Quella che è sempre connessa con la Coscienza Universale, con l’Intelligenza Divina, con il Padre. È quella parte di noi che ci riporta a casa, che ci riconnette con noi stesse, con la nostra unicità, con la nostra Essenza più autentica.

È quella che conosce la nostra missione evolutiva e si adopera per farci mantenere la rotta. Ci guida a comprendere e riconoscere il cammino dell’Anima che incarniamo, stimolandoci ad espanderci, a lasciar andare ogni rigidità per creare, un passo dopo l’altro, una realtà che ci rappresenti sempre di più. Ecco perché imparare a contattare il Sé superiore e farsi guidare da Lui nel compiere i propri passi, può davvero trasformare la nostra vita e riempirla di felicità, serenità e armonia.

Per arrivare a questo è però necessario liberarsi dal bagaglio dei condizionamenti ricevuti fin da bambine. Quelli che hanno dato forma al nostro ego, alle nostre abitudini, ai comportamenti, ai valori, alle convinzioni, alle regole, alla nostra visione della realtà.

Fino a quando lasciamo all’ego il comando della nostra vita è molto più difficile udire il “sussurro” del nostro Vero Sé.

I condizionamenti dell’ego che allontanano dal Vero Sé

Molte di noi crescono con un condizionamento insidioso: quello di essere “brave bambine” secondo gli standard imposti dalla società e, molto spesso, dalla propria famiglia. Così, quando siamo piccole impariamo a soddisfare le aspettative degli altri per sentirci apprezzate e amate. Impariamo a metterci da parte, a non darci importanza per correre dietro ai bisogni di tutti e sentirci viste, considerate e meritevoli di attenzione. Impariamo a snaturarci per piacere a tutti e a fare scelte in funzione degli altri per sentirci approvate e sostenute.

Però, così, non siamo noi stesse. Siamo uno schema. E una volta adulte l’ego continua a farci credere che queste scelte siano la chiave per la felicità. In questo modo ci mantiene nello schema e ci spinge a seguire il percorso prestabilito. Quel sentiero che non prevede di osare, di avere sogni e progetti grandi e ambiziosi. Il nostro posto è lo scomodo cantuccio fatto di doveri, di regole da rispettare, di condiscendenza.

Contattare il Sé superiore: la sfida delle “brave bambine”

Così siamo tutte belle inscatolate con tanto di etichetta e di istruzioni per l’uso. E quello che accade è che si tira il freno a mano distogliendo la propria energia da quei sogni, da quei progetti, per dirigerla su altro, sulle incombenze quotidiane e i bisogni degli altri, su ciò che per convenzione sembra più urgente o importante, su ciò che non ci serve davvero.

E queste cose diventano poi le scuse che ci si racconta per non fare quell’unica azione prioritaria che sarebbe utile fare e si perde sempre più di vista se stesse, chi si è davvero, la direzione del proprio cammino, quella che solo riallineandosi a se stesse e alla propria Voce interiore è possibile trovare.

Come si manifesta il Sé superiore?

Quando il nostro Maestro interiore si manifesta nella nostra vita è molto facile prendere decisioni per se stesse, credere a ciò che scegliamo noi piuttosto che a ciò che gli altri vorrebbero per noi o si aspettano da noi. Si è allineate a chi si è, si afferma se stesse senza paura, si onora il proprio sentire, non ci si preoccupa costantemente di quello che gli altri pensano di noi, né si attaccano o si giudicano gli altri se sono diversi da noi o fanno degli sbagli.

Si compiono azioni focalizzate, si agisce anche quando qualcosa spaventa e si lascia andare ciò che non serve più (cose, relazioni, convinzioni limitanti, regole, attaccamenti, cattive abitudini). Ci si assume la piena responsabilità della propria vita e non si è più alla ricerca di un colpevole a cui attribuire i propri problemi.  

Si vive nel qui e ora, non si è perennemente con la mente nel passato o nel futuro. Le proprie scelte non sono più guidate dalla fretta o da emozioni quali senso di colpa, vergogna, rabbia, gelosia, ansia, frustrazione, insicurezza, confusione, ecc., ecc.

Si è centrate, si riconoscono le storie che ci racconta il nostro ego, si riconoscono i suoi sabotaggi, la sua critica impietosa, i suoi tentativi di tenerci lì dove siamo, al sicuro nella nostra zona (s)comoda di sopravvivenza, e ci si affida a quella parte di sé Divina che non ci lascia mai sole, che ci sostiene, ci ascolta, che rispetta la nostra natura e ci invita a seguire i nostri sogni con fiducia.

Contattare il Sé superiore per allinearsi a se stesse

Imparare a contattare il Sé superiore, la nostra Divina Essenza, è la strada per allinearsi a se stesse, per elevare la propria coscienza e comprendere chi veramente siamo, esprimere ciò che davvero abbiamo dentro e fare scelte che ci rappresentino. Questo, alle volte, può significare andare controcorrente, seguire una direzione che non è quella che tutti seguono o quella che mamma e papà desideravano per noi.

Quello che ho appreso dal mio percorso di vita e dal dialogo con il mio Vero Sé è che andare oltre ciò che ci è stato insegnato ci aiuta a trovarci e seguire la nostra strada. Ci aiuta a guardare oltre le regole e le convinzioni che abbiamo ereditato per allinearci alla nostra autenticità. E riprendere nelle nostre mani il potere di vivere la vita a modo nostro.

Ci sono però tre condizioni imprescindibili per potersi connettere con il Sé superiore e sentire il suo “sussurro”:

  1. Fare vuoto mentale. Dedicarsi qualche minuto al giorno per fermare i pensieri e abbracciare il silenzio del tempo interiore.
  2. Lavorare su se stesse. Avere consapevolezza dei propri schemi mentali, dei bisogni, delle paure, delle trappole del proprio ego.
  3. Avere fiducia nella possibilità di questo dialogo e nelle proprie capacità intuitive di chiarosenzienza, chiaroudienza, chiaroveggenza. Ciascuna di noi ha un canale preferenziale per ricevere i suoi messaggi. Si tratta solo di scoprire qual è.

3 pratiche efficaci per connettersi con il Vero Sé

Ecco, allora, 3 pratiche che nella mia esperienza personale si sono rivelate efficaci per contattare il mio Sé superiore, ritornare a me stessa, alle mie verità e portare guarigione nella mia vita. Ti invito a sperimentarle.

1. Ascolta il tuo Sé superiore attraverso il corpo

Il corpo è il mezzo attraverso il quale il tuo Sé superiore dialoga con te. Lui comunica costantemente con te attraverso il corpo, anche se, magari, non ne sei consapevole. E ti dà suggerimenti continui su quella che è la strada da percorrere. Spesso lo fa proprio attraverso le sensazioni fisiche (es. pelle d’oca, peso allo stomaco, stretta al petto, nodo in gola, brividi, pizzicore, ecc.) che si presentano all’improvviso. Quelle che ti danno piacere indicano ciò che è allineato con te.

Se di fronte a una scelta, per esempio, provi un certo disagio oppure delle sensazioni poco piacevoli allora, forse, il tuo corpo ti sta dicendo che quella cosa, quella persona, quell’esperienza che vorresti fare, non è la più giusta per te in quel momento. Magari hai bisogno di lavorare un po’ sull’autostima prima, sul non sentirti abbastanza. Oppure sulla capacità di stabilire dei sani confini personali. O, ancora, prendere le distanze da alcune convinzioni che giocano contro di te.

Riconnetterti con il tuo corpo, con le tue sensazioni fisiche, e imparare ad ascoltarlo ti aiuta a sentire cosa di quello che vivi nella tua quotidianità ti fa stare bene, ti dà piacere e cosa no. È una risorsa incredibile a tua disposizione, capace di guidarti e orientarti nelle scelte di vita. Quando sei in ascolto del tuo corpo, invece di stare nella mente, sei in ascolto di te stessa e allora sai dove sei, senti profondamente cosa vuoi davvero, quali sono i tuoi veri bisogni e desideri. Riconosci le tue verità.

Il corpo è il custode della nostra verità poiché porta dentro di sé l’esperienza di tutta la nostra vita.

Alice Miller

Ecco alcuni metodi per allenare questo ascolto e aiutarti a contattare il Sé superiore.

Body scan

È una pratica di consapevolezza corporea da fare a occhi chiusi, in cui vai a scansionare il tuo corpo dalla testa ai piedi. Lo scopo è quello di aiutarti a stabilire una connessione interiore più profonda con le sensazioni corporee e di notare eventuali punti di tensione e rilassamento. Trovi questa pratica audio guidata inclusa nel pacchetto Semi di potere. Ed è ancora più efficace se svolta in natura. Magari vicino a un albero, così da creare una sorta di danza tra il tuo corpo, il tuo Sé superiore e l’ambiente naturale.

Respiro

Il respiro è un ottimo modo per tornare al corpo. Fai alcuni respiri consecutivi lenti e profondi. Osserva l’aria che entra e l’aria che esce. Stai in ascolto delle sensazioni fisiche che emergono mentre respiri. Nota come il tuo corpo reagisce e se ci sono cambiamenti delle tue sensazioni nei diversi momenti della respirazione. Questo può offrirti insight su emozioni e stati d’animo sottostanti. Se desideri un piccolo aiuto, puoi scaricare la mia pratica audio guidata gratuita per tornare al centro di te, attraverso il respiro e il corpo.

Dialogo interno

Dedica del tempo ogni giorno per avviare un dialogo interno con il tuo corpo. Fai domande e ascolta le risposte che emergono come sensazioni, emozioni o intuizioni. Puoi usare il tuo corpo fisico come fosse un pendolo per dialogare con il tuo Vero Sé. In questo caso, scegli un luogo che ti faccia sentire a tuo agio e dedicati qualche minuto al respiro. Meglio ancora se si tratta di un ambiente naturale. Perché a contatto con la natura la mente si calma e il corpo si rilassa. E questa quiete interiore crea uno spazio in cui il tuo Sé Superiore può emergere.

Poi, procedi così

Mettiti in piedi, rivolta verso nord, con i piedi in contatto con il suolo in una posizione che ti dia stabilità e ti faccia sentire in equilibrio e centrata. A questo punto puoi iniziare a porre le tue domande a voce alta. Domande che prevedano una risposta “sì” o “no”. Poni la domanda al presente e stai nel sentire del tuo corpo. Prima però testa in che modo il tuo corpo si muove per il “sì” e per il “no”. Nella maggior parte dei casi il corpo oscilla in avanti per il “sì” e indietro per il “no”. Però, non è una regola. Lascia che il tuo corpo spontaneamente si muova in avanti, indietro, a destra, a sinistra. Se il tuo corpo resta immobile è perché al momento non puoi ricevere risposta rispetto alla tua domanda.

Approcciati a questa pratica con fiducia e apertura. Se resta difficile fare il pendolo con il corpo allenati al vuoto mentale e a mollare il controllo attraverso il respiro e il rilassamento, perché questa è la base di partenza per contattare il Sé superiore.

2. Usa la scrittura come ponte per dialogare col tuo Sé

La scrittura è una via potente per contattare il Sé superiore e sviluppare la chiarudienza, ovvero la capacità di sentire la Sua voce. Quando metti le parole su carta, stai dando voce ai tuoi pensieri più profondi e alle emozioni nascoste, creando così uno spazio di riflessione, consapevolezza di sé e connessione interiore.

Scrivere in modo intenzionale, come tenere un diario o praticare la scrittura riflessiva ti aiuta a conoscerti meglio, riflettere su ciò che senti, esplorare i tuoi desideri, le paure, i sogni e sintonizzarti con i messaggi del tuo Sé superiore. Attraverso questo dialogo scritto con te stessa, puoi affinare la tua capacità di ascolto interiore e cogliere gli insight che via via il suo “sussurro” farà giungere a te.

Fai domande

Puoi usare la scrittura anche per ricevere risposte alle tue domande. In questo caso, dopo aver posto una domanda al tuo Sé, immagina una spirale di luce che arriva sul capo e poi entra nel cuore e dal cuore va, attraverso il braccio, al polso della mano che scrive. Avvia la scrittura ascoltando le parole che si creano dentro di te, nella tua mente. Scrivi tutto quello che ti arriva.

La voce del tuo Sé è molto simile a quella che senti ogni giorno attraverso il tuo dialogo interiore. Come fai dunque a sapere se quelle parole che hai scritto sono state dettate dal tuo mentale o dal tuo Vero Sé?

Lo chiedi al tuo corpo con l’esercizio del pendolo descritto prima, testando per il “sì” o per il “no”.

Come fare le domande?

  1. Innanzitutto, assicurati di avere la mente libera. Esercitati a fare vuoto mentale e lavora con il respiro per restare centrata.
  2. Formula domande al tempo presente.
  3. Mantieni il focus su quello che chiedi.
  4. Fai in modo che le domande che poni siano chiare, per esempio:
    • Cosa è importante per me conoscere in questa situazione?
    • È opportuno per me fare questa scelta?
    • Cosa posso fare per superare questo ostacolo?
    • Quali aspetti del problema non sto considerando?
    • Che cosa non sto vedendo che potrebbe aiutarmi a trovare una via d’uscita?
    • Che lezione sto imparando da questa situazione?
  5. Rimani aperta e fiduciosa e disposta ad accogliere la verità.

3. Affidati all’immaginazione come portale verso l’Anima e il Sé

L’immaginazione è una facoltà che ha poco a che fare con la mente. È piuttosto connessa con il potere creatore del cuore. La radice della parola immaginazione, infatti, deriva dal persiano himma che associa questa capacità proprio al cuore (e all’Anima). E non al pensare, come si è soliti credere.

Perché il pensare è legato a ciò che c’è, al tangibile, al conosciuto. Circuisce, definisce, spesso porta a rimuginare, ad alimentare il senso di colpa, l’autogiudizio e a nutrire quegli schemi mentali e quelle azioni che fanno girare in loop. Immaginare permette di aprire lo sguardo a nuove possibilità, di sondare l’invisibile al di là di quello che c’è. È un portale tra il mondo di superficie e quello di profondità.

L’immaginazione è una capacità che tutte abbiamo. Nutre i desideri e ti consente di accedere ai tuoi luoghi magici e di potere per ricevere i messaggi del tuo Sé superiore, per trasformare la tua realtà. L’immaginazione non è una cosa da bambine anche se, magari, ti hanno insegnato così. È qualcosa di molto serio. Perché senza immaginazione i desideri non riescono a crescere ed espandersi. È proprio l’immaginazione che ti permette di iniziare a fare sul serio, di osare, di rompere gli schemi e aprire le porte ad esperienze profonde del Sé.

L’Immaginazione apre le porte ad esperienze profonde del Sé e rende possibile la formazione stessa del Sé.

Carl Gustav Jung

Uno dei modi per stimolare l’immaginazione è sperimentare viaggi immaginali, ad esempio attraverso le visualizzazioni guidate o il viaggio sciamanico.

Il viaggio immaginale

È una pratica che ti accompagna attraverso i paesaggi dell’Anima. Quando ti immergi nell’atto creativo di immaginare, stai aprendo un portale verso il tuo mondo di profondità. Attraverso la visualizzazione guidata o il viaggio sciamanico ti permetti di “viaggiare” in una realtà non ordinaria per raggiungere i tuoi luoghi interiori e sperimentare archetipi, simboli, metafore, scenari e personaggi fantastici che ti offrono una prospettiva diversa sulla tua vita e sul tuo cammino. E che altro non sono che amorevoli messaggi del tuo Sé superiore.

Cosa accade dopo il contatto con il Sé superiore

Contattare il Sé superiore e iniziare ad ascoltare il suo “sussurro” significa aprirsi alla possibilità di vivere un tipo di vita più autentica e libera da false credenze. Significa lasciar andare ciò che si è sempre creduto di dover essere per seguire la guida di una Sorgente di saggezza interiore superiore. Significa accogliere le Sue verità, imparare a fidarsi di Lei e seguire le Sue indicazioni per operare scelte di vita allineate a chi si è veramente e riempire la propria quotidianità di felicità, serenità e ben-essere.

La chiarezza che cerchi è già dentro di te. Il tuo Sé Superiore aspetta solo che tu ti fermi abbastanza a lungo per ascoltarlo.

Haemin Sunim

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Valeria Antonelli

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