Riprendersi in mano la propria vita e tornare a brillare

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Riprendersi in mano la propria vita significa scegliere in modo consapevole di interrompere quei meccanismi che ci tengono bloccate in una realtà che ci va stretta, non permettendoci di fare quei passi nella direzione di ciò che, invece, ci farebbe sentire più felici e realizzate.

Quando ci sentiamo bloccate è segno che le situazioni che abbiamo vissuto fino a quel momento, non vanno più bene per noi. Magari, all’apparenza abbiamo anche tutto ciò di cui abbiamo bisogno per sentirci soddisfatte. Eppure, dentro di noi, continuiamo a provare la sensazione che ci manchi qualcosa. Piene di dubbi che ci rendono indecise sulle scelte. Non sappiamo cosa fare. Come andare avanti.

Farsi strada nella confusione e riprendersi in mano la propria vita

Brancoliamo nel buio. Non sappiamo più quale strada prendere. Siamo come barche ferme in mezzo al mare senza una direzione.

E quando questo accade, la paura può venire a farci visita, insieme all’ansia e alle lacrime. La paura può essere quella di fare la scelta sbagliata, di non essere all’altezza, di investire energie e poi non ottenere niente. Paura di essere giudicate e di deludere le aspettative degli altri, di perdere qualcosa o qualcuno, di assumersi le proprie responsabilità.

E la paura porta a procrastinare, a rimanere incastrate nelle solite routine, a convincersi di non avere il potere di cambiare le cose. Facciamo fatica a essere autentiche. Abbiamo troppi condizionamenti che ci impediscono di fare scelte libere, scelte dettate dai nostri bisogni e desideri più autentici.

Eppure, come decidiamo di vivere la nostra vita è una nostra responsabilità. In ogni momento abbiamo il potere di scegliere cosa fare. In ogni momento abbiamo il potere di riprendere in mano la nostra vita.

E, allora, come si fa a farsi strada nella confusione?

Si ascolta la pancia. Il nostro secondo cervello. Un cervello che pensa attraverso le sensazioni e sente profondamente ciò che vogliamo davvero, quali sono i nostri bisogni.

Perché la confusione è legata alla testa che pensa tantissimo. Che rumina e rimugina in continuazione e ci fa incasinare ancora di più. Ci tiene nel conosciuto e ci fa scegliere sempre il solito copione. Ci tiene nella paura e nei sensi di colpa. E ci fa credere che i bisogni e i problemi degli altri siano più importanti e urgenti dei nostri. Così restiamo piccole, ubbidienti, bisognose, sottomesse e dedite al sacrificio perenne.

La voce dell’intuito guida a riprendersi la propria vita

Ascoltare la pancia significa ascoltare le nostre profondità. Fare spazio tra i pensieri per riconnettersi con quell’energia forte e saggia che ci aiuta a vederci più chiaro. Che ci apre a pensieri insoliti e ci consente di trovare modi diversi per affrontare le cose.

La voce della pancia è la voce dell’intuito. Parla il linguaggio dell’anima. Un linguaggio che va oltre i doveri, i giudizi e i pesi delle responsabilità che ci assumiamo per realizzare le aspettative degli altri. È quella che ci fa compiere le scelte più giuste per noi in ogni momento.

Riprendersi in mano la propria vita: da dove si inizia?

Si inizia proprio facendo spazio alla voce dell’intuito, per lasciarsi guidare nelle scelte della vita e seguire ciò che è fatto per noi. E questo significa uscire dal controllo della mente razionale e affidarsi.

Evitare situazioni in cui permettiamo agli altri (genitori, partner, amici, altri) di dirci cosa fare della nostra vita, di farci ricattare emotivamente e abusare economicamente. Evitando di compiacere se questo significa scontentare noi stesse.

Spesso è la mancanza di autostima, di fiducia in noi stesse e nelle nostre capacità che ci porta ad accontentarci, a essere quello che gli altri si aspettano da noi, a crederci non abbastanza, a elemosinare attenzioni, a voler piacere a tutti, a non mettere dei sani confini, a non darci importanza.

Facciamo degli sforzi incredibili per rincorre un’idea di perfezione che non esiste, invece di ascoltare quella voce che ci vuole esattamente così come siamo. E se non impariamo a liberarci di tutto il “rumore” che non ci permette di stare a tu per tu con quella voce, sarà davvero molto più arduo riprendersi in mano la propria vita.

Sognare una vita diversa ma rimanere aggrappate a quella che si ha

Sogniamo una vita diversa ma poi rimaniamo aggrappate a quella che abbiamo. Anche se non siamo felici. Questo però ci tiene nell’immobilità. Nel blocco. Più cerchiamo di aggrapparci, più restiamo immobili. Più restiamo immobili, più allontaniamo la possibilità di riprendere in mano la nostra vita.

Allora, perché lo facciamo?

Perché aggrapparci ci dà sicurezza. È una tendenza istintiva. Quando incontriamo qualcosa di piacevole, cerchiamo di trattenerlo. E dentro di noi iniziamo ad associare il trattenere alla sicurezza. E finiamo per trattenere anche quello che, forse, sarebbe bene lasciar andare.

Ci aggrappiamo anche a ciò che è spiacevole. Può trattarsi di cose, persone, idee, progetti, pensieri, emozioni, abitudini, atteggiamenti, convinzioni, regole. A volte desideriamo andare oltre determinate situazioni, ma rimaniamo con un piede nel passato. Restiamo lì incatenate, aggrappate al nostro dolore, in balia di rabbia, frustrazione, delusione.

Non ci diamo la possibilità di aprirci al nuovo.

E dietro a tutto questo aggrapparsi non c’è forse l’idea che sia meglio che tutto rimanga così com’è, piuttosto che cambiare per riprendersi in mano la propria vita?

Come riprendersi in mano la propria vita: 7 azioni pratiche

Quando agiamo in un certo modo da decenni, può volerci del tempo per iniziare ad agire in modo diverso. Quindi, nello sperimentare queste 7 azioni pratiche per riprenderti in mano la tua vita, ti invito a essere paziente e stare nel processo. La fretta di raggiungere i risultati, il voler ottenere subito il cambiamento desiderato, non ti farà andare più veloce.

1. Segui il tuo intuito

La tua anima, attraverso l’intuito, ti dà suggerimenti continui su quella che è la strada da percorrere. È una sorta di bussola interiore che ti fa muovere in una direzione allineata a chi sei e a ciò che conta per te. L’intuito, tra le altre, si esprime con sensazioni fisiche (es. pelle d’oca, peso allo stomaco, stretta al petto, nodo in gola, ecc.) che si presentano all’improvviso.

Seguire l’intuito ti fa compiere le scelte più giuste per te in ogni momento. Spesso questo significa sostare in un fertile silenzio, lontano dal chiacchiericcio della mente. Andare a camminare da sola in Natura ti aiuta a coltivare quel silenzio. E permette alle tue intuizioni di iniziare a germogliare. Per riprendere in mano la tua vita e non ritrovarti più a fare i conti con ciò che non hai saputo scegliere tu.

2. Prendi le distanze dal tuo Giudice Interiore

Il parere del tuo Giudice Interiore rispetto a ogni cosa è ciò che più ti blocca in una realtà che ti va stretta. Lui sentenzia su tutto, facendo dell’auto-giudizio, del paragone, della critica, della vergogna e del senso di colpa, il tuo pane quotidiano. La sua voce reboante ti convince di non essere abbastanza, ti fa sentire insicura e inadeguata, ti imprigiona nel “come dovresti essere”, ti porta a modellarti per piacere agli altri (genitori, partner, amici, ecc.), anziché permetterti di “essere come sei”. Va da sé che imparare a difendersi dai suoi attacchi è condizione imprescindibile per riprendersi in mano la propria vita.

3. Esci dal vittimismo

Fare del “lamento” il tuo mantra consolatorio, non cercare soluzioni per superare concretamente ciò che nella tua vita non funziona, scaricare ogni responsabilità sul mondo esterno, non ti aiuterà a riprendere in mano la tua vita. Lamentati se vuoi, poi agisci per cambiare le carte in tavola.

Per non perderti nel vittimismo, anziché puntare il dito fuori, puoi iniziare a chiederti qual è la tua parte di responsabilità in ciò che ti accade. È un cambio di prospettiva che ti consente di assumere il controllo della tua vita, anziché subire tutto ciò che ti arriva. Il “momento che palle” ci sta, poi però sposta il focus e lascialo andare.

4. Lascia andare la paura

La paura spesso ti porta a raccontarti un sacco di scuse per non fare quei passi che ti condurrebbero fuori dalla situazione di blocco in cui ti trovi. Stai lì ferma nella tua zona (s)comoda in attesa che qualcosa di magico accada e ti conduca in salvo. Questo ti porta ad accontentarti di quel lavoro con cui paghi i conti, ma che ti succhia l’anima. Di quella relazione che ha superato la data di scadenza. Di quella cosa che non ti sta bene, ma che per il quieto vivere mandi giù. Per poi ritrovartela di traverso.

E non è il pericolo in sé che scatena la tua paura ma ciò che tu consideri pericoloso. Sono i tuoi pensieri che creano la paura. Che cosa faresti se non avessi paura? Forse nulla di diverso da ciò che fai ora o, forse, tutto. Puoi però iniziare a fare un passo avanti lavorando sulla tua paura con EFT.

5. Coltiva la fiducia in te stessa

Riprendersi in mano la propria vita significa iniziare a fidarsi di se stesse, dei propri doni speciali. Perché ciascuna di noi ne ha almeno uno. Sì, anche tu che mi stai leggendo proprio ora. Solo che, magari, non ne sei consapevole. Anzi, pensi di non essere nulla di che. Di non sapere fare nulla di originale o di utile. Di non essere quella che ce la può fare. Sei così abituata a pensare di avere qualcosa che non va, di non essere come dovresti, da arrivare perfino a sabotare le tue stesse capacità.

Il punto è che queste convinzioni ti impediscono di essere un punto fermo per te stessa. Di farti valere. Ti rendono particolarmente sensibile al giudizio, ti fanno agire per soddisfare le aspettative degli altri, ti fanno cercare conferme all’esterno. Non ti permettono di dire NO senza sentirti in colpa. E soprattutto non permettono al tuo intuito di guidarti nelle scelte della vita. Di seguire ciò che è fatto per te. Accumulando insoddisfazione, frustrazione, sofferenza.

Allora, cosa puoi fare tu? Coltivare la fiducia in te stessa, iniziando dagli spunti che trovi in questo articolo.

6. Fai ciò che ti fa stare bene

Ti chiedi mai come ti senti o di cosa hai bisogno? Ritagli mai dei momenti solo per te, per prenderti cura della tua persona, per riposare, per farti dei regali, per fare ciò che ti piace e ti fa stare bene? Oppure dedichi tutto il tuo tempo a voler far contenti e felici gli altri, a non volerli deludere, ad essere certa che ti stai comportando bene e che questo ti basterà?

Prenderti cura di te è una delle soluzioni più efficaci che tu possa trovare per riprendere in mano la tua vita. Ripartire da te, rimetterti al centro, è l’unica vera strada per stare meglio, per sciogliere la matassa in cui ti senti aggrovigliata. Non è certo seguendo chilometri e chilometri di doveri che riuscirai a farlo. E nemmeno continuando a correre dentro una ruota che non si ferma mai alla tua fermata.

7. Taglia i rami secchi

I rami secchi appesantiscono la pianta togliendo linfa vitale ai nuovi germogli. Tagliando i rami secchi il ciclo generativo della pianta si rinnova. Lo stesso vale per noi. Noi siamo come alberi. Per riprendersi in mano la propria vita è indispensabile diventare brave giardiniere di se stesse e potare periodicamente la propria chioma.

Tenere in vita relazioni esaurite, abitudini dannose, convinzioni inutili, interessi che non ci corrispondono più, ruoli che ci vanno stretti, ci appesantisce. Ci fa disperdere energie. Se la tua vita è troppo piena di elementi che non ti appartengono più, non puoi rinnovarti. Per farlo è necessario fare spazio al nuovo. Trovare il coraggio di tagliare quelle parti secche. Solo così riaccenderai la vita e la tua chioma potrà rifiorire.

Tornare a brillare

Riprendersi in mano la propria vita richiede di fare delle scelte. Scelte differenti da quelle che, magari, abbiamo sempre fatto.

Chi sono oggi è il risultato delle scelte che ho fatto ieri.

E. Roosevelt

Restare aggrappate a vecchi schemi, a dubbi e paure ci fa perdere l’opportunità di vivere al meglio le nostre giornate, di prendere decisioni che ci cambierebbero la vita. È un meccanismo che vedo tutti i giorni. Il risultato è amplificare ancora di più le proprie difficoltà.

Perché non è che la nostra vita si risolve così per magia. La magia ce la dobbiamo mettere noi. Siamo noi le nostre bacchette magiche. È in noi il potere di tonare a brillare.

Se in questo momento ti senti in una spirale negativa e vuoi sbloccare la tua vita insieme a me, scrivimi a valeria@youmint.it per fissare la tua chiamata di svolta gratuita.

Concludo questo articolo con una domanda: «Cosa faresti di diverso se oggi tu riuscissi a riprenderti in mano la tua vita?».

Ti aspetto nei commenti.

Valeria Antonelli

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Valeria Antonelli
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Valeria Antonelli
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2 commenti
  • Ciao Valeria,mi chiamo Francesco ho 20 anni è tutto quello che è scritto sopra è praticamente quello che sto passando. Sono bloccato in un tunnel di paura,pensieri e ansie.
    Cosa che non è per niente da me,ho sempre affrontato le situazioni e la vita a testa alta e col sorriso,essendo una persona solare, determinata e autonoma.
    Ma questa situazione mi sta allontanando da quella che era la mia vita,la mia persona,le mie ambizioni.
    Più mi allontano e più aumenta il rimurginare…
    Tutto questo mi sta distruggendo.

    • Ciao Francesco, capisco quanto ti senti bloccato e frustrato dalla situazione che stai attraversando. È difficile quando ci sentiamo travolti dalle paure, dai pensieri e dalle ansie, specialmente quando ciò non riflette la persona che siamo abituati ad essere. La tua determinazione e la tua solarità sono ancora lì, anche se forse nascoste momentaneamente sotto questo tunnel di difficoltà. Ti invito a sperimentare le azioni pratiche suggerite e a cercare supporto da persone di fiducia. Un caro saluto. Valeria